Nuovi raid Usa in Libia. Serraj: Isis pericolosa anche per l'Italia

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Secondo il Washington Post le forze speciali americane starebbero inoltre fornendo aiuto diretto, sul terreno, agli alleati libici per riconquistare Sirte. Il premier libico al Corriere della Sera chiede aiuto al nostro Paese

Nuovi raid in Libia dell'aviazione Usa contro l'Isis a Sirte. Nella giornata di ieri sono stati 12 gli attacchi: colpiti nascondigli dei jihadisti e mezzi blindati, ma anche cecchini sui palazzi in centro città. Non solo raid però. Secondo il Washington Post, che cita fonti di sicurezza occidentali e locali in Libia, uomini delle forze speciali americane starebbero fornendo aiuto diretto, sul terreno, alle forze che combattono l'Isis in Libia, nel tentativo di riconquistare la città di Sirte. E' la prima volta che ciò accade. Secondo quanto scrive la Repubblica, a dare sostegno sul campo ci sarebbero anche soldati italiani.

 

Wp: numerosi avvistamenti di soldati americani e britannici - Ad essere coinvolto per ora sarebbe un piccolo numero di militari Usa che si sarebbe unito alle forze speciali britanniche già schierate sul campo. La notizia dell'operazione, mai resa pubblica dall'amministrazione Obama, arriva nel momento in cui molte sono le voci che sottolineano l'insufficienza dei raid aerei per vincere la resistenza dei militanti dell'Isis nella roccaforte di Sirte.

Le fonti citate dal Wp parlano di numerosi avvistamenti negli ultimi giorni di soldati americani e britannici insieme che trasportavano apparecchi radio e indossavano tute mimetiche e giubbotti antiproiettile. Il loro ruolo sarebbe limitato per il momento ad azioni di sostegno delle truppe libiche locali, senza un coinvolgimento diretto nei combattimenti.

 

Sarraj: “L’Isis è pericolosa anche per l’Italia” - Il premier libico Fayez Sarraj, intervistato dal Corriere della Sera, intanto avverte: l'Isis è pericolosa anche per l'Italia. Non sarei affatto sorpreso di scoprire che suoi uomini si nascondono sui barconi verso le coste italiane”.  E spiega: "Dobbiamo affrontare insieme questo problema ed essere consapevoli del fatto che tra i migranti possono trovarsi terroristi. Isis ci minaccia tutti allo stesso modo". Poi la richiesta di aiuto: "La nostra Libia ha bisogno dell'aiuto internazionale nella battaglia contro l'Isis. L'Italia è tradizionalmente il nostro Paese amico, potete fare tanto". All'Italia, aggiunge il premier libico, "chiediamo qualsiasi aiuto possa darci", ma soprattutto "di trattare e curare nei suoi ospedali i nostri feriti di guerra”.

Sulla situazione di Sirte Sarraj spiega che i soldati libici avevano ottenuto "grandi successi negli ultimi periodi contro gli uomini del Califfato", ma ora l'Isis ricorre "a tattiche nuove" e così è stata presa la decisione "di chiedere aiuto all' alleanza internazionale impegnata contro l'Isis in Siria, in Iraq e qui in Libia. Ho chiesto solo l'intervento con attacchi aerei Usa che devono essere molto chirurgici e limitati nel tempo e nelle zone geografiche, sempre coordinati con noi. Non ci servono truppe straniere sul suolo della Libia".

 

Aleppo: 2 milioni senza luce e acqua - Intanto, l'Onu lancia l'allarme per la Siria: ad Aleppo oltre due milioni di civili sono senza elettricità e senza acqua a causa dei bombardamenti, serve una tregua umanitaria di 48 ore. 

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