Continua la repressione nel Paese dopo tentativo di colpo di Stato
Continua la repressione in Turchia dopo il tentato colpo di Stato del 15 luglio. Le autorità turche hanno disposto l'arresto di altri 47 giornalisti. E vanno avanti anche le epurazioni nel mondo universitario: 32 professori e 5 membri del personale amministrativo, nell'Anatolia occidentale, sono stati rimossi. Ankara ribadisce le accuse contro l'imam Fethullah Gulen, che da anni risiede negli Usa, e ritenuto la mente del fallito golpe. Accuse respinte dall'interessato che si oppone alla richiesta della Turchia di estradarlo (TUTTI I VIDEO).
Chi sono gli ultimi arrestati - Gli arrestati lavorano al quotidiano Zaman, chiuso nel marzo scorso e considerato organo di stampa del movimento di Gulen, ha detto l'esponente governativo, che preferisce restare anonimo. Alcuni sono noti per le loro simpatie di sinistra e non condividono la visione religiosa di Gulen.
Le immagini del tentativo di golpe
Oltre 60.000 le persone arrestate, sospese o licenziate - Attualmente sono oltre 60.000 le persone arrestate, sospese o licenziate nell'ambito del "ripulisti" ordinato dal presidente Tayyip Erdogan, una stretta di vite criticata dalla Ue. Sul tema è intervenuto oggi anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella: "Vi sono principi di libertà, di rispetto delle persone e dei loro diritti che non possono essere mai negati".