Secondo il Procuratore di Parigi almeno 3 persone avrebbero aiutato l'attentatore. Intanto è polemica per le falle nella sicurezza: il ministro dell'Interno ordina un'indagine
L'attacco di Nizza sarebbe stato premeditato "da diversi mesi", non pochi giorni come si pensava in precedenza, e l'attentatore ha avuto "sostegni e complicità". E' la rivelazione della procura antiterrorismo di Parigi, in una giornata resa infuocata dalle polemiche sulle presunte falle emerse nel dispositivo di sorveglianza della Promenade des Anglais di Nizza la sera dell'attentato (TUTTI I VIDEO).
Nel punto stampa sui passi avanti dell'inchiesta, il procuratore parigino Francois Molins ha spiegato che secondo elementi di prova raccolti Mohamed Lahouaiej Bouhlel aveva premeditato il suo gesto "da diversi mesi", smentendo in parte le affermazioni dei giorni scorsi secondo cui si sarebbe trattato di una radicalizzazione rapida e subito seguita da un passaggio all'azione.
Inoltre, ha aggiunto, "le indagini hanno permesso di stabilire che l'uomo ha avuto sostegni e complicità", e in particolare che almeno tre persone avrebbero fatto da intermediari per permettere a Bouhlel di ottenere la pistola che ha usato la sera dell'attentato. La dichiarazione è stata seguita dall'annuncio dell'incriminazione e della messa in detenzione provvisoria di cinque delle persone che erano state fermate nei giorni scorsi a Nizza, quattro uomini e una donna non noti ai servizi segreti.
Strage di Nizza, falle nella sicurezza. Il ministro ordina un'indagine https://t.co/t9J5HD2X8t #mondo
— Sky TG24 (@SkyTG24) 21 luglio 2016