Vince Sadiq Khan, Londra ha il suo primo sindaco musulmano

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Il candidato laburista, figlio di immigrati pachistani musulmani, ha sconfitto il rivale conservatore Zac Goldsmith

Il laburista Sadiq Khan, 45 anni, è il nuovo sindaco di Londra. Ha sconfitto il rivale Zac Goldsmith diventando così il primo sindaco musulmano della Capitale inglese e interrompendo un dominio dei Conservatori durato per 8 anni. E' quanto riferisce Sky News. Pachistano, deputato laburista figlio d'immigrati musulmani sbarcati in Gran Bretagna senza una sterlina in tasca (FOTOSTORIA), la vittoria di Khan segna una svolta storica, in termini di simboli e non solo.

 

"Congratulazioni Sadiq Khan. Non vedo  l'ora di lavorare con te per una Londra equa per tutti!" è il tweet del leader laburista Jeremy Corbyn.

 

<blockquote class="twitter-tweet" data-lang="it"><p lang="en" dir="ltr">Congratulations <a href="https://twitter.com/SadiqKhan">@SadiqKhan</a>. Can&#39;t wait to work with you to create a London that is fair for all! <a href="https://twitter.com/hashtag/YesWeKhan?src=hash">#YesWeKhan</a> <a href="https://t.co/FqRjfY1xNT">pic.twitter.com/FqRjfY1xNT</a></p>&mdash; Jeremy Corbyn MP (@jeremycorbyn) <a href="https://twitter.com/jeremycorbyn/status/728645576229851137">6 maggio 2016</a></blockquote>
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CHI E' SADIK KHAN

 

 

 

 

I risultati delle amministrative - Khan vince in un panorama nel quale per il resto il Labour anti austerity di Jeremy Corbyn, sotto il tiro incrociato della fronda interna e dei media, mette a segno uno 'score' in chiaroscuro: malissimo nell'ex roccaforte scozzese; meglio del previsto in Inghilterra e Galles, tanto da completare in extremis un inatteso controsorpasso in percentuale nazionale sui conservatori del premier David Cameron. Questi ultimi possono a loro volta salutare l'avanzata in Scozia, dove si conferma (pur senza maggioranza assoluta) il dominio degli indipendentisti dell'Snp di Nicola Sturgeon, ma i Tory si piazzano secondi sopravanzando in seggi i laburisti per la prima volta. Più a sud rialzano la testa gli euroscettici dell'Ukip, dall'Inghilterra postindustriale depressa fino al Galles, dove la formazione di Nigel Farage 'sconfina' con un inedito bottino di 7 eletti nell'assemblea nazionale locale confermando un consenso fra il 15 e il 20% laddove non si vota col maggioritario secco: fatto tutt'altro che irrilevante - almeno sulla carta - in vista del referendum del 23 giugno sulla Brexit. Mentre qualche spiraglio di resurrezione arriva pure per i LibDem.

 

 

 

 

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