Il messaggio, che svela anche un "piano segreto" contro la stampa egiziana, sarebbe stato inviato per sbaglio ai media. Tra le richieste, quella di emettere un "ordine di riservatezza" sull’inchiesta
Censurare il caso Regeni. Ci sarebbe anche questo diktat nel "piano segreto" del ministero dell'Interno egiziano per affrontare la crisi creata dall'arresto, due giorni fa, di due giornalisti nella sede del sindacato al Cairo e, più in generale, per rapportarsi con i media. Tutto nasce da una email inviata per errore dal dicastero egiziano ai media.
Il piano anti-media - Nella mail funzionari della sicurezza illustrano un piano per colpire il sindacato dei giornalisti. Ma, secondo quanto riferito da diversi media, tra cui l’Associated Press, anche “un ordine di riservatezza” sul caso del ricercatore italiano ucciso al Cairo.
La mail - "Per quanto riguarda la gestione mediatica dell'omicidio di Regeni - si legge nel documento- e il ritrovamento dei suoi effetti personali nell'abitazione di uno dei componenti della banda ucciso il 24 marzo scorso a Heliopolis, e dopo gli sviluppi mediatici successivi e l'intenzione di alcuni organi di stampa di accusare il ministero dell'Interno in questo caso, chiediamo a sua Eccellenza di coordinarsi con il signor Procuratore generale per emettere un ordine di riservatezza sul caso sino alla fine dell'inchiesta".
Ministero sotto accusa - Il dicastero, da tempo sotto pressione proprio per il caso Regeni, è stato criticato anche dal principale quotidiano governativo, Al Ahram, che in un editoriale scrive: "Il ministero dell'Interno ha commesso molti errori nell'ultimo periodo e il più recente è il comportamento deplorevole nei confronti dei giornalisti".