Migranti, Ue: no a chiusura del Brennero, ma Italia deve fare di più

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Il commissario Avramopoulos sull'accordo tra Bruxelles e la Turchia: "I trafficanti stanno iniziando a cambiare le rotte". L'Unhcr intanto raccoglie testimonianze che confermano la morte di centinaia di migranti nel Mediterraneo

L'immigrazione resta una delle priorità dell'agenda europea, con il commissario Ue Avramopoulos che fa il primo bilancio dei risultati dell'accordo tra Ue e Turchia, si dice contrario alla chiusura del Brennero ma bacchetta l'Italia e la Grecia. Ma intanto arrivano le conferme del naufragio nel quale avrebbero trovato la morte centinaia di migranti somali.

Avramopoulos: "Italia faccia di più"
- Nel corso di una conferenza stampa il commissario Ue all'immigrazione, il greco Dimitris Avramopoulos, ha ribadito che "la commissione  è contro la chiusura delle frontiere", a cominciare da quella del Brennero. Ma avverte: Italia e Grecia devono fare di più. Dopo l'annuncio da parte del governo Austria della possibilità del confine con l'Italia Avramopoulos aveva chiesto chiarimenti sulla ratio della decisione" e dalla lettera "capisco che non è così forte come alcuni hanno fatto credere". "Ogni Stato deve assumersi - ha continuato - le proprie responsabilità. Grecia e Italia hanno fatto molto lavoro, ma devono fare di più".

"Migration compact in linea con politiche Ue" - Il commissario Ue ha poi commentato anche il Migration Compact, la proposta italiana per una maggiore collaborazione tra paesi europei ed africani per governare i flussi migratori: "L'ho letto con attenzione come tutti alla Commissione e posso dire che e' pienamente allineato alla politica migratoria dell'Ue. E' un approccio al problema molto responsabile". Riguardo alla possibilità di finanziare parte della proposta attraverso Eurobond, Avramopoulos l'ha definita una "proposta embrionale della quale si potrà discutere in futuro". Facendo poi il punto sui risultati dell'accordo tra Ue e Turchia ha spiegato che arrivano "i primi segnali che i trafficanti stanno cercando di cambiare le rotte dei flussi verso altre direzioni".

 


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Unchr raccoglie testimonianze su tragedia in mare - Ma intanto, dalle testimonianze raccolte dall'Unhcr, arrivano le conferme del naufragio denunciato avvenuto nel Mediterraneo e denunciato dalle autorità somale. Sul barcone affondato pochi giorni fa ci sarebbero state fino a 500 persone a bordo. Gli unici sopravvissuti sarebbero 41 persone (37 uomini, tre donne e un bimbo di tre anni), tratti in salvo da un mercantile poi approdato a Kalamata, nel Peloponneso.

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