Regeni, nuova frenata dal Cairo: mai detto che banda lo aveva ucciso

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"La ricerca delle persone coinvolte nella sua uccisione è ancora in corso" fa sapere il governo egiziano

Ennesima versione dal Cairo. Il governo egiziano fa sapere di non aver mai sostenuto che la banda di cinque rapinatori uccisi dalla polizia "fosse responsabile dell'assassinio" di Giulio Regeni. A smentire quanto invece era stato dichiarato solo qualche giorno fa è stato il viceministro aggiunto dell'interno Abou Bakr Abdel Karim.

 

La ricerca continua - "La ricerca dei responsabili è ancora in corso. Non possiamo confermare che Regeni sia stato ucciso da questa banda", ha precisato, confermando che le autorità egiziane non hanno mai chiuso il caso.

 

La banda di criminali – Il 24 marzo, invece, un comunicato del ministero dell'interno affermava che la banda di rapinatori capeggiata da Tarek Saad Abdel Fatah e specializzata in rapine agli stranieri "era dietro all'uccisione dell'italiano" e che il leader del gruppo criminale aveva nascosto i documenti di Giulio a casa di sua sorella.

 

<blockquote class="twitter-tweet" data-lang="it"><p lang="it" dir="ltr">Egitto: &quot;<a href="https://twitter.com/hashtag/GiulioRegeni?src=hash">#GiulioRegeni</a> caso isolato&quot; e nessuna conferma sulla consegna del dossier. <a href="https://twitter.com/amnestyitalia">@amnestyitalia</a> <a href="https://twitter.com/AntigoneOnlus">@AntigoneOnlus</a> <a href="https://t.co/mmV6wexLsS">pic.twitter.com/mmV6wexLsS</a>&mdash; Amnesty Torino (@amnestytorino) <a href="https://twitter.com/amnestytorino/status/716580155016216577">3 aprile 2016</a></blockquote><script async src="//platform.twitter.com/widgets.js" charset="utf-8"></script>

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