Olio senza dazi dalla Tunisia: ok di Strasburgo, protesta Coldiretti

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Il via libera all'accordo è stato votato dalla plenaria dell'Assemblea: permetterà l'importazione di altre 35.000 tonnellate l'anno 

L'Unione europea apre il suo mercato all'import senza dazi di 35mila tonnellate in più di olio tunisino per il 2016 e altrettante per il 2017. Lo ha stabilito l'Europarlamento: la plenaria di Strasburgo ha approvato con 500 sì, 107 no, 42 astenuti l'accordo nato per aiutare i vicini in grave crisi dopo gli attacchi terroristici.

 

Proteste – Immediata la protesta e la preoccupazione dei produttori italiani, che temono l’arrivo sul mercato di un prodotto a costi decisamente inferiori rispetto a quelli del made in Italy.

 

<blockquote class="twitter-tweet" data-lang="it"><p lang="it" dir="ltr"><a href="https://twitter.com/hashtag/MadeinItaly?src=hash">#MadeinItaly</a>, oggi manifestazione <a href="https://twitter.com/hashtag/Coldiretti?src=hash">#Coldiretti</a> a Catania: già migliaia di agricoltori presenti, nel giorno del via libera <a href="https://twitter.com/hashtag/Ue?src=hash">#Ue</a> a <a href="https://twitter.com/hashtag/oliotunisino?src=hash">#oliotunisino</a>&mdash; Coldiretti (@coldiretti) <a href="https://twitter.com/coldiretti/status/707841276578820097">10 Marzo 2016</a></blockquote><script async src="//platform.twitter.com/widgets.js" charset="utf-8"></script>

 

“E’ una scelta sbagliata” dice la Coldiretti, che sottolinea come il via libera all’accordo arrivi dopo che nel 2015 in Italia siano aumentate del 481% le importazioni dell'olio di oliva della Tunisia per un totale di oltre 90 milioni di chili. Il nuovo contingente agevolato - precisa l’associazione di rappresentanza e assistenza dell’agricoltura italiana - andrebbe tra l'altro ad aggiungersi alle attuali 56.700 tonnellate a dazio zero già previste dall'accordo di associazione Ue-Tunisia, portando il totale degli arrivi "agevolati" annuale oltre quota 90mila tonnellate, praticamente tutto l'import in Italia dal Paese africano.

 

Allarme Coldiretti - Il rischio concreto, sostiene, è il moltiplicarsi di frodi, con gli oli di oliva importati che vengono spesso mescolati con quelli nazionali per acquisire, con le immagini in etichetta e sotto la copertura di marchi storici, magari ceduti all'estero, una parvenza di italianità da sfruttare sui mercati nazionali ed esteri, a danno dei produttori italiani e dei consumatori.

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