Morte Regeni, Gentiloni: "No a verità di comodo"

Mondo

Il titolare della Farnesina replica al comunicato del ministero dell'Interno egiziano che non aveva escluso l'omicidio premeditato per una vendetta causata da motivi personali. "Non ci accontenteremo di piste improbabili"  

Un omicidio premeditato per una vendetta causata da motivi personali: ci sarebbe anche questa tra le ipotesi ritenute possibili, secondo un comunicato del ministero dell'Interno egiziano diffuso sulla morte di  Giulio Regeni. Le indagini avrebbero accertato che la vittima aveva numerose relazioni con abitanti del quartiere in cui viveva, molti dei quali sono stati interrogati.

"Nonostante gli investigatori non abbiano ancora individuato i responsabili - si legge nel comunicato - o le ragioni all'origine del crimine, le informazioni raccolte danno per possibile ogni motivo, incluso l'omicidio premeditato e la vendetta".

 

"Vogliamo verità, no a piste improbabili" - Poco dopo la diffusione del comunicato, il minsitro degli Esteri Gentiloni in un question time alla Camera è tornato sulla vicenda. "L'Italia chiede semplicemente ad un paese alleato la verità e la punizione dei colpevoli", "non ci accontenteremo di una verità di comodo né di piste improbabili, come quelle evocate oggi dal Cairo".  Gli agenti italiani impegnati al Cairo nelle indagini sulla morte di Giulio Regeni, ha proseguito, "devono avere accesso a tutti i documenti sonori e filmati e a tutti gli atti del processo nelle mani della procura di Giza".
 

Mondo: I più letti

[an error occurred while processing this directive]