Attentato Ankara, altri tre arresti. In tutto i fermi sono 17

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Tre persone sono finite in manette con l’accusa di complicità con il kamikaze nell’organizzazione dell’attacco che mercoledì ha ucciso 28 persone nel centro della città. I curdi-siriani del Pyd e del Pkk hanno negato le accuse del governo turco, che li ritiene responsabili

Altre 3 persone sono state arrestate dalle autorità turche con l'accusa di complicità con il kamikaze curdo-siriano, Saleh Nejar, nell'organizzazione dell'attacco che mercoledì ha ucciso 28 persone nel centro di Ankara. Lo riferiscono media locali, citando il procuratore capo della capitale turca, Harun Kodalak. Il totale delle persone fermate finora sale così a 17. I curdi-siriani del Pyd e il Pkk hanno negato le accuse del governo turco, che li ritiene responsabili dell'attacco.

 

3 militari uccisi in scontri con Pkk a Diyarbakir - La tensione nel Paese resta alta. La scorsa notte un'auto, con a bordo circa 500 kg di esplosivo, è stata fermata dalla gendarmeria turca a Diyarbakir, principale città curda nel sud-est dove ieri c’è stata un’altra detonazione sempre contro un convoglio militare in cui sono rimasti uccisi sei soldati. Lo riporta l'agenzia di stampa Dogan. Due persone che si trovavano a bordo sono state arrestate. E sempre a Diyarbakir, in scontri con il Pkk sono rimasti uccisi due soldati e un poliziotto.

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