Giulio Regeni, l'autopsia: "Morto per un colpo alla testa"

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Dai primi esami sul corpo del giovane ricercatore, trovato senza vita in Egitto, emergono "segni di un violento pestaggio e numerose abrasioni e lesioni". Ad accogliere la salma a Roma anche il Guardasigilli Orlando: "Sia fatta giustizia". Gentiloni: "La soluzione del caso è lontana". Rilasciate le due persone fermate al Cairo. Sit in di amici e cittadini davanti all'ambasciata italiana

E' morto per un colpo ricevuto in testa Giulio Regeni, il giovane ricercatore friulano trovato morto al Cairo tre giorni fa. E' quanto sta emergendo dall'autopsia, ancora in corso, sul corpo. L'equipe di medici legali coordinati da Vittorio Fineschi, ha riscontrato sul giovane i segni di un violento pestaggio e numerose abrasioni e lesioni, tuttora oggetto di analisi così come il colpo al capo che ha provocato il decesso. Il cadavere è stato sottoposto ad una tac, ad un esame tossicologico e a radiografie.

 


Il padre di Giulio ha ufficializzato alla procura di Roma la nomina dell'avvocatessa Alessandra Ballerini quale proprio legale per l'inchiesta sulla morte del figlio. La famiglia, d'intesa con il legale, ha indicato due consulenti medico legali, uno dei quali sta partecipando all'esame autoptico in corso all'istituto di medicina legale della Sapienza di Roma.

E mentre si attendono i risultati dell'autopsia chiesta dalla Procura di Roma, il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, ha ammesso che "siamo lontani dalla verità". Intanto al Cairo sono state rilasciate le due persone fermate venerdì.

 

L'arrivo della salma - La salma di Giulio Regeni, il giovane ricercatore friulano trovato morto al Cairo tre giorni fa, è giunta in Italia a bordo dell'aereo della Egyptair su cui hanno viaggiato anche i genitori, Claudio e Paola Deffendi. Ad accogliere la salma anche il ministro della Giustizia Orlando: "Sono qui - ha detto - per affermare il mio profondo cordoglio e quello del governo, e la vicinanza alla famiglia Regeni. Ma sono qui anche per affermare la volontà del governo affinché sia raggiunta al più presto la verità e che sia fatta giustizia".  

 

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Al Cairo, davanti all'ambasciata italiana, amici e cittadini hanno invece manifestato con fiori e candele.

 

 

 

 

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