Svizzera e Danimarca chiedono ai migranti garanzie in denaro per finanziare l’accoglienza. Per reazione alcuni utenti Twitter, indignati per la decisione, scelgono l’arma della satira
La Svizzera e la Danimarca sono due dei Paesi più ricchi del mondo, noti per l'alta qualità della vita. Eppure, a leggere un paio di account Twitter nati nelle ultime settimane non si direbbe. Carestie, assenza di infrastrutture, povertà diffusa sono alcune delle piaghe di queste nazioni a cui non resta che un'unica prospettiva di salvezza: i rifugiati e loro risorse. A raccontare una storia così inverosimile sono gli utenti che gestiscono @SaveSwitzerland e @SaveDenmark la cui narrazione parte però da un elemento di verità: entrambi gli stati hanno infatti deciso di confiscare denaro e altri beni ai migranti in cambio dell'accoglienza offerta.
Hard to believe refugees leave such luxurious surroundings to come rescue war-ravaged Switzerland. We are humbled. pic.twitter.com/ZPtko0DX7p
— Save Switzerland (@SaveSwitzerland) 21 Gennaio 2016
Refugees out in force to show solidarity with impoverished nations of western Europe. We can't thank them enough! pic.twitter.com/I0c5tMDko9
— Save Denmark (@SaveDenmark) 25 Gennaio 2016
Il gusto del paradosso - I due account sono nati a metà gennaio a distanza di poche ore e, come racconta il sito del settimanale americano Newsweek, sono gestiti da persone diverse. Obiettivo e mezzi impiegati sono però gli stessi e @SaveSwitzerland e @SaveDenmark hanno pure creato una pagina Facebook in comune. I tweet pubblicati giocano sul paradosso, spesso con l'aiuto delle immagini. Ci si chiede, per esempio, come faranno i migranti a sopravvivere nelle disastrate strade di Copenhagen o si rammaricano che i partecipanti al meeting di Davos, notoriamente tra gli uomini più ricchi del mondo, non possano vantare le stesse disponibilità economiche dei rifugiati. Altrimenti, è la chiosa, la Svizzera potrebbe chiedere un contributo anche a loro per uscire dalla povertà.
.@AmaralPhilip I'd like to see them survive one night on the bleak, mean streets of Copenhagen. pic.twitter.com/cSTOt0iCyl
— Save Denmark (@SaveDenmark) 18 Gennaio 2016
#Davos2016: If only the attendees had the resources of wealthy refugees. Then they could help Switzerland recover. pic.twitter.com/BcpEll0eFK
— Save Switzerland (@SaveSwitzerland) 19 Gennaio 2016
Le critiche – Ma Twitter non è l'unico luogo in cui le decisioni dei governi svizzeri e danesi sono oggetto di critica. La Danimarca, che ha approvato le norme sui prelievi il 26 gennaio scorso, ha incassato i rimproveri del Consiglio d'Europa e delle Nazioni Unite che hanno descritto le decisioni di Copenaghen come “una risposta profondamente preoccupante ai bisogni umanitari”. Quanto alla Svizzera, è finita nel mirino di alcune organizzazioni non governative che hanno definito “una disgrazia” la legge che consente alle autorità di sequestrare ai migranti denaro e beni che superino i 1.000 dollari di valore. Nel frattempo, @SaveSwitzerland e @SaveDenmark cominciano a fare scuola. Sulla scorta degli originali è nato anche l'account @SaveCzechia che, come si evince dal nome, concentra la propria attenzione sulla Repubblica Ceca, anch'essa bacchettata dall'Onu a causa del sequestro di denaro ai rifugiati. E anche se il livello di benessere del Paese dell'est europeo non è paragonabile a quello svizzero o danese, il paradosso e l'ironia funzionano egualmente.
Look, we are out of beer. Only refugees' cash can save us. pic.twitter.com/pAkSwCR4xw
— Save Czech Republic (@SaveCzechia) 18 Gennaio 2016
An average house in Prague, the capital city. We really need more money from refugees to #SaveCzechRepublic! pic.twitter.com/KrwRQ6IavG
— Save Czech Republic (@SaveCzechia) 17 Gennaio 2016