Juncker: "Renzi non vilipenda commissione Ue"

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Nella conferenza stampa di inizio d’anno, il presidente della Commissione Ue annuncia un viaggio a fine febbraio in Italia perché “il clima non è dei migliori”. E sul premier italiano: “Flessibilità? L’ho introdotta io non lui”. Cauto Padoan: "Con Bruxelles rapporti cordiali"

Dura presa di posizione del presidente della Commissione Ue nei confronti del premier italiano. Nella conferenza d'inizio anno,  Juncker dice di 'amarlo molto', ma non esita a rimproverargli apertamente di 'vilipendere la Commissione a ogni occasione'. Non resta al guardare il presidente del Consiglio che, al Tg5, replica: "Non ci facciamo intimidire".

 

Jucker gela Renzi - "Sono sorpreso - ha affermato il presidente della Commissione Ue  - che alla fine del semestre italiano, Renzi abbia detto davanti al Parlamento che è stato lui ad aver introdotto la flessibilitaà, perché sono stato io, io sono stato". E ha aggiunto: 'Io mi tengo il mio rancore in tasca, ma non crediate che sia ingenuo".

"L'Italia merita rispetto", ha spiegato dal canto suo il premier aggiungendo che "la flessibilità dall'Ue è arrivata solo dopo molte  insistenze da parte dell'Italia".

 

Il nodo flessibilità  - La replica italiana era già arrivata in giornata da Padoan, che aveva escluso intenti offensivi e aveva ribadito con forza che "si è arrivati alla flessibilità con il dibattito sviluppato durante il semestre di presidenza italiana". E ancora: "Stupido creare divisioni. Italia e Europa hanno bisogno una dell'altra". 

 

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Juncker: "Clima tra Italia e Ue non è dei migliori" - Nella conferenza di inizio anno Juncker ha annunciato che probabilmente a fine febbraio si recherà in Italia, "perché l'atmosfera tra l'Italia e la Commissione non è delle migliori. Renzi si lamenta sempre che non sono mai stato in Italia da quando sono diventato presidente della Commissione". E sul premier italiano ha aggiunto: "Esito sempre a esprimermi con lo stesso vigore con cui Renzi si rivolge a me, perché non aggiusta sempre le cose. 

 

Padoan a Juncker: 3mld per sostegno a Turchia vengano da bilancio Ue - Il presidente della Commissione Ue ha osservato anche di avere difficoltà a capire la riserva “stupefacente dell'Italia a finanziare i 3 miliardi alla Turchia, perché questi non vanno alla Turchia stessa ma per i rifugiati siriani in Turchia". E anche in questo caso è arrivata la risposta di Padoan che assicura "pieno sostegno a supporto della Turchia per la gestione dei flussi migratori". L'Italia "non blocca niente ma quello che consideriamo da chiarire è se ancora c'è spazio dal budget europeo in modo che quei 3 mld siano pienamente coperti senza usare contributi degli Stati".

Juncker: “Impressionato da rotture e fragilità  in Ue” – Nella conferenza stampa di inizio anno Juncker si è detto inoltre “impressionato dalle fragilità della Ue e dalle rotture accadute o che si preannunciano. C'è una 'policrisi' non ancora interamente controllata", dai rifugiati al terrorismo all'Ucraina e Russia, ha sottolineato, e per questo "farò di tutto per evitare questo sentimento di inizio della fine" dell'Europa.

 

“Se finisce Schengen finisce anche l'Euro” – E su Schengen ha avvisato: "Nessuno parla del legame tra Schengen e la libera circolazione dei capitali: la fine di Schengen rischierà di mettere fine all'Unione economica e monetaria e il problema della disoccupazione diventerà ancora più importante, bisogna guardare alle cose nel loro insieme". Infine ha sottolineato che "i controlli alle frontiere hanno un prezzo, per esempio quelli tra Svezia e Danimarca costano 300 mln di perdite di introiti, e quelli tra Germania e Danimarca 90 mln".

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