Parigi, un anno fa l'attentato a Charlie Hebdo che provocò 12 vittime

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7 gennaio 2015, 7 gennaio 2016. È passato un anno dalla strage al giornale satirico Charlie Hebdo, quando due attentatori entrarono nella sede della rivista in rue Nicolas Appert, nel centro di Parigi (MAPPA), aprendo il fuoco contro i dipendenti.  Morirono 11 persone, tra cui il direttore Charb e alcuni vignettisti. Durante la fuga i killer uccisero anche il poliziotto Ahmed Merabet.

E nel giorno dell'anniversario, Parigi torna a vivere l'incubo terrorismo. Una persona è stata uccisa dagli agenti nel diciottesimo arrondissement. L'uomo, che poi è risultato essere un cittadino marocchino di venti anni, aveva un coltello e una cintura esplosiva, che poi è risultata essere finta. Prima di essere abbattuto, ha gridato "Allah è grande". Tra i suoi abiti è stato trovato un foglio di carta con il disegno della bandiera dell'Isis e una "inequivocabile" rivendicazione in lingua araba in cui e' visibile la scritta Daesh"

 

L'anniversario e il numero celebrativo di Charlie Ebdo - Intanto, dodici mesi dopo l'anniversario della strage di Charlie Ebdo, il giornale è uscito in edicola con un numero celebrativo: in primo piano un dio generico, con abiti insanguinati e un kalashnikov sulla spalle, sotto il titolo "Un anno dopo, l'assassino ancora in libertà". Una copertina che ha fatto infuriare sia la comunità islamica sia il mondo cattolico, con la stigmatizzazione arrivata prima dai vescovi francesi e poi anche dall’Osservatore Romano

 

Hollande: "Spesso la Francia ha dovuto combattere da sola" - A Parigi, dove due giorni fa sono state scoperte alcune targhe in ricordo delle vittime degli attentati (non solo alla redazione di Charlie Hebdo ma anche all’Hyper Casher a Porte de Vincennes), si sono svolte  diverse cerimonie e una grande manifestazione in Place de la Republique.

"Spesso la Francia ha dovuto combattere da sola. Ma ora tutte le capitali sono diventate consapevoli del pericolo" terrorista, ha detto il presidente francese, Francois Hollande. Rivolgendosi alle forze dell'ordine nella sede della prefettura di Parigi, il presidente socialista ha riferito che nel corso degli ultimi 12 mesi 200 individui sospettati di voler raggiungere la Siria o l'Iraq per arruolarsi nella jihad sono stati bloccati alle frontiere francesi. A "oltre 50 stranieri" è stato invece impedito l'accesso sul territorio.
Il capo dello Stato ha reso omaggio a polizia, gendarmi, teste di cuoio, nonché ai militari dell'operazione Sentinelle, scattata il 13 gennaio del 2015, subito dopo gli attentati, per proteggere diversi siti sensibili della Francia.
 

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