Bingdela, l’app di protesta che conquista Taiwan

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Raffaele Mastrolonardo

Cittadini di Taiwan protestano per l'assoluzione di Wei Ying-chung, ex presidente di Ting Hsin International, azienda finita al centro di uno scandalo per violazione delle norme sulla sicurezza del cibo - Getty Images
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Tra le applicazioni più scaricate nel Paese asiatico ce n'è una che aiuta i cittadini a scoprire quali prodotti alimentari sono collegati ad un colosso del cibo locale scagionato la settimana scorsa dall’accusa di avere violato le norme sulla sicurezza alimentare

Succede sempre più spesso che movimenti di protesta e campagne di sensibilizzazione utilizzino applicazioni su smartphone per portare avanti la propria causa. E' accaduto, solo per citare alcuni esempi, in Venezuela, Turchia e Ucraina, Paesi in cui app scaricate sul telefono sono servite per aggirare i blocchi governativi alle comunicazioni Internet o per coordinare le manifestazioni di piazza. L'ultimo esempio di questa tendenza globale arriva da Taiwan, dove in questi giorni tra le applicazioni più scaricate nell'app store di Apple figura Bingdela, uno strumento che consente di scoprire se un prodotto alimentare è in qualche modo collegato a Ting Hsin International, colosso finito al centro di uno scandalo per violazione delle norme sulla sicurezza del cibo. Il successo di Bingdela è legato alla mobilitazione in corso nel Paese dopo l'assoluzione di Wei Ying-chung, ex presidente di Ting Hsin, accusato di avere utilizzato ingredienti destinati al nutrimento degli animali per produrre olio da cucina e pasta. 

 

Il potere dei social media – L'applicazione è stata sviluppata lo scorso anno quando lo scandalo è esploso ma la popolarità (oltre 260 mila download negli ultimi 15 giorni) è arrivata dopo che a fine novembre Wei Ying-chung è stato prosciolto dalle accuse. A quel punto, come ha spiegato al New York Times il creatore dell'app Sky Lin, Bingdela è diventata una sorta di valvola di sfogo per la frustrazione dei cittadini e un aiuto per coloro che vogliono boicottare l'azienda, impresa in sé non agevole. Ting Hsin vende infatti i propri preparati ad altri marchi e non è facile sapere in quali cibi sono presenti ingredienti da essa preparati. E' qui che entra in azione il software che, grazie ad un database dove sono registrate le immagini di tutti i prodotti collegati all'azienda, permette all'utente attraverso una semplice fotografia di scoprire se può procedere o meno nell'acquisto. 

 

Il futuro – Il successo dell'app ha stupito anche chi l'ha creata che ora deve capire se come continuarne lo sviluppo. Il problema principale è, come spesso accade, quello dei soldi. Proposte di finanziamento sono arrivate da varie aziende ma Lin è restio ad accettare simili offerte. Il rischio, dice, è che compromettano la percezione di imparzialità dello strumento. Anche la pubblicità non sembra una soluzione gradita perché le inserzioni mal si sposano con lo spirito dell'app. Insomma, il futuro è incerto anche se la reazione degli utenti è una spinta potente a proseguire nell'impresa. “Abbiamo ricevuto molto incoraggiamento, in certi casi anche toccante. Mi ha dato la motivazione di fare di più”, ha detto Lin al New York Times.

 

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