Migranti, si muove l'Ue: quote obbligatorie e sanzioni a chi rifiuta

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L'Europa studia nuove proposte per arginare il dramma dell'immigrazione e quello dei profughi in fuga dalla guerra. Hollande e Merkel: "L'Unione deve agire in modo decisivo e conforme ai suoi valori". Scontro tra la cancelliera e il premier ungherese Orban. Mentre in Italia continuano sbarchi e soccorsi, a Budapest presi d'assalto i treni

L'immagine di Aylan, il bimbo siriano di tre anni trovato morto sulla spiaggia di Bodrum, spinge l'Europa ad accelerare le risposte sul dramma dei profughi e dell'immigrazione. Per l'accoglienza dei profughi “l'Unione deve agire in modo decisivo e conforme ai suoi valori", hanno affermato Francois Hollande e Angela Merkel, che hanno inviato "proposte comuni" all'Ue chiedendo un "meccanismo permanente e obbligatorio" di quote. La cancelliera tedesca ha anche risposto al premier ungherese Orban, il quale sull’emergenza migranti ha detto: ”È un problema tedesco, non europeo”. E mentre a Budapest i profughi hanno preso d’assalto i treni, in Italia continuano gli sbarchi e le operazioni di soccorso.

Le reazioni in Europa - A Bruxelles Jean Claude Juncker è al lavoro per innalzare la proposta dei ricollocamenti intra-Ue da 40 a 160mila - è possibile che il quoziente dell'Italia salga da 24mila a 50mila - includendo tra i beneficiari, assieme a Italia e Grecia, anche l'Ungheria. Si studia la proposta di un sistema stabile, per quote, dal quale i Paesi più refrattari potranno astenersi, ma con tutta probabilità dietro il pagamento di sanzioni. Di fatto un superamento del regolamento di Dublino. Le nuove iniziative della Commissione Ue saranno vagliate dal collegio dei commissari di martedì e il presidente dell'esecutivo le presenterà ufficialmente al Parlamento europeo il giorno successivo nel suo discorso sullo Stato dell'Unione. Oltre a Germania e Francia, Juncker ha dalla sua parte ovviamente anche l'Italia. Al termine del suo incontro col premier maltese Joseph Muscat a Firenze, proprio riferendosi alla foto di Aylan, Matteo Renzi ha incalzato: "L'Europa non può perdere la faccia. È dovere dell'Unione dare una risposta unitaria, che parta dal diritto d'asilo europeo". Lo stesso presidente del consiglio Ue Donald Tusk, che nel vertice dei leader di giugno aveva difeso i Paesi contrari all'obbligatorietà delle quote, ora afferma la necessità di "ricollocare in modo equo 100mila profughi". Perfino il leader britannico David Cameron, tra i più restii ad accogliere i migranti, dopo la foto di Aylan si è detto pronto ad "assumersi le proprie responsabilità".

Scontro Orban-Merkel - Dall'Ungheria invece, dove i migranti hanno preso d'assalto i treni alla stazione di Budapest per spostarsi verso ovest, continuano le accuse dirette alla Germania. Secondo il premier Viktor Orban, "i leader europei hanno dimostrato chiaramente di non avere la capacità di gestire la situazione". La crisi dei profughi, ha affermato, non è "un problema europeo ma tedesco", perché "è lì che tutti i migranti vogliono andare". Ed ha indicato la difesa delle frontiere come "una questione morale". La cancelliera Merkel non ha fatto mancare la sua risposta: "Facciamo ciò che è moralmente e giuridicamente dovuto. Né di più, né di meno. La convenzione di Ginevra non vale solo in Germania, ma in tutti i Paesi membri dell'Ue".

Sbarchi e soccorsi - In Italia, intanto, continuano gli sbarchi e le operazioni di soccorso. 781 persone sono arrivate a Cagliari a bordo della nave norvegese Siem Pilot: uomini e donne - 11 delle quali incinte - ma anche tanti bambini. Arrivati anche i cadaveri di 6 migranti: due uomini ripescati in mare, dove si trovavano da almeno una settimana e forse sono morti per annegamento, e quattro donne rimaste schiacciate a bordo di un barcone. Il cadavere di un altro uomo è stato recuperato dalla Guardia Costiera e della Guardia di Finanza a poche miglia dalle coste della Libia, durante il soccorso di 91 persone che a bordo di un gommone cercavano di raggiungere l'Italia. Mente altri 24 sono stati salvati a Mentone, in Francia, dalla polizia di frontiera di Ventimiglia: rischiavano di morire asfissiati chiusi in un furgone. Arrestato il conducente, un 32enne residente a Milano. Manette anche a Cagliari. Dopo lo sbarco, la Polizia è riuscita a individuare uno degli scafisti. Fermato in questo caso un tunisino. Centocinque persone, poi, sono state tratte in salvo dalla Guardia costiera al largo della Libia. Assistita da medici del Centro Soccorso dell'Ordine di Malta, infine, una donna nigeriana al nono mese di gravidanza ha partorito un bambino su una motovedetta della Guardia Costiera che, dopo averla soccorsa al largo delle coste libiche, la stava portando insieme ad altri migranti a Lampedusa.

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