Ue, la diplomazia dei Paesi “piccoli” su Twitter

Mondo

Raffaele Mastrolonardo

Un tweet del ministro delle Finanze della Slovacchia Peter Kažimír a commento dell'accordo sul debito greco
apertura diplomazia twitter

Malta, Slovacchia, Finlandia non sono certo delle superpotenze nell’eurozona. Ma durante la crisi greca hanno fatto sentire la propria voce vedendola amplificata dai media. Come? Attraverso un uso sapiente e tempestivo di Twitter

Che i social network abbiano aperto nuove prospettive alla diplomazia è noto. Dai negoziati sul nucleare iraniano, ai rapporti tra Russia e Ucraina, sempre più spesso le relazioni tra stati si giocano anche sul web. L'universo digitale ha infatti creato nuovi spazi di azione e i più bravi a sfruttarli sono spesso quegli attori che, per dimensione, hanno meno peso sulla scena internazionale. Un esempio lo hanno offerto nelle scorse settimane i rappresentanti di piccoli stati europei come Slovacchia, Malta o Finlandia. Come ha notato il quotidiano americano Wall Street Journal, sono riusciti tramite Twitter a dar risalto alle proprie posizioni nel corso dei negoziati sulla crisi greca. Grazie ad un mix di interventi tempestivi e spesso poco diplomatici, hanno fornito ai giornalisti materiali per riempire i loro articoli e hanno frequentemente occupato la scena nelle ore concitate che hanno portato all'accordo.

Piccoli alla riscossa – “Gli attori minori della politica internazionale possono sfruttare l'attenzione che i media tradizionali hanno per tutto ciò che i politici dicono sui social network”, commenta Augusto Valeriani, ricercatore di Scienze politiche e sociali all'Università di Bologna. “Se sono in grado di esprimere posizioni efficaci dal punto di vista comunicativo possono fare breccia e conquistare spazi mediatici che altrimenti difficilmente avrebbero”. E' quello che ha fatto, per esempio, Joseph Muscat, primo ministro di Malta tra i protagonisti di questa riscossa digitale dei “piccoli”. Assiduo twittatore con discreto seguito (21 mila follower), durante i negoziati si è fatto sentire spesso e volentieri, sia con la cronaca degli eventi, sia ribadendo la posizione del suo Paese, poco conciliante riguardo ad un accordo con la Grecia. In certi casi, come quando ha affamato di non volere una soluzione “ad ogni costo”, ha pure raccolto l'approvazione, sempre via Twitter, dei colleghi, come il premier estone Taavi Rõivas.

 

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