Tunisia, 39 morti. Isis rivendica l'attacco

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Il primo ministro tunisino ha aggiornato il numero delle vittime dell'attentato a un resort turistico a Sousse. Ci sono tedeschi, britannici e belgi. Ucciso anche uno dei terroristi. 36 i feriti. Governo tunisino chiude 80 moschee. CRONACA DELLA GIORNATA

Sono 39 i morti, tra cui britannici, tedeschi e belgi, e 36 feriti, le vittime accertate dell'attacco terrorista di Isis in Tunisia, a Sousse, sulla costa centro-orientale (foto). Lo ha reso noto il primo ministro Habib Essid spiegando che a questi si aggiunge anche il terrorista, che sarebbe dell'Isis. La "maggioranza erano britannici, poi tedeschi, belgi e di altre nazionalità".
Il giorno dopo il venerdì di terrore, segnato da attentati anche in Francia, Kuwait e Somalia, si aggrava dunque il bilancio della strage nel resort turistico di Sousse.

La rivendicazione dell'Isis - L'attentato sarebbe stato rivendicato sui social media da Isis, che aveva già rivendicato l'altro attacco, quello contro una moschea a Kuwait City che ha fatto 27 vittime. Secondo il sito Site, specializzato nel monitoraggio dell'attività jihadista nella rete, Isis ha anche pubblicato la foto dell'attentatore, un giovane identificato come Abu Yahya al-Qayarawani, che appre sorridente in maglietta bianca con accanto due kalashnikov.

Governo tunisino chiude 80 moschee - Intanto, il governo tunisino ha annunciato un giro di vite contro i centri di predicazione dell'odio religioso. Il premier Habib Essid ha reso noto che saranno chiuse 80 moschee - al di fuori del controllo dello Stato - per incitamento alla violenza dopo il massacro di Sousse. Previste diverse misre anti-terrorismo.

CRONACA DELLA GIORNATA


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