Il convoglio della Amtrak viaggiava al doppio della velocità consentita. Sarebbe dunque questa la causa dell'incidente. Prima del deragliamento il macchinista azionò il freno d'emergenza. Sette le vittime, tra cui un connazionale negli Usa per lavoro
Sette morti, tra cui un italiano, e oltre 200 feriti: questo il pesante bilancio della sciagura ferroviaria avvenuta allo porte di Filadelfia nella notte tra il 12 e il 13 maggio, quando un treno della Amtrak partito da Washington e diretto a New York è deragliato rovinosamente.
Il treno andava ad oltre il doppio il limite di velocità: 170 all'ora contro gli 80 chilometri consentiti nel luogo dell'incidente, come ha reso noto un rappresentante del Ntsb, il National Transportation Safety Board.
Azionato il freno di emergenza - Prima di imboccare la curva fatale, in base alla ricostruzione delle autorità Usa al termine delle indagini preliminari, il treno deragliato a Filadelfia andava a 106 miglia orarie (oltre 170 chilometri orari). A quel punto è stato inserito il sistema frenante di emergenza che avrebbe dovuto ridurre la velocità a 50 miglia (poco più di 80 chilometri orari). Ma tutte le sette carrozze del convoglio, più la motrice, sono state sbalzate fuori dai binari a una velocità di 102 miglia (164 chilometri).
Tra le vittime un italiano - I soccorritori arrivati rapidamente sul posto hanno trovato quattro corpi all'interno del treno, due all'esterno, tra i rottami, mentre una persona è morta dopo il ricovero in ospedale. Tra le vittime figura anche Giuseppe Piras, che era negli Usa per lavoro, secondo quanto ha detto all'Ansa il console generale di Filadelfia, Andrea Canepari, a cui lo ha comunicato ufficialmente il sindaco di Filadelfia, Michael Nutter. Il console Canepari ha spiegato di aver parlato con la famiglia in Italia, che fino all'ultimo ha sperato che il proprio familiare non fosse sul treno. Dopo una serie di controlli con la polizia locale e con gli ospedali di Fildelfia in cui sono stati ricoverati gli oltre 200 feriti è purtroppo giunta la conferma: Piras era sul treno ed è tra le vittime dell'incidente.
Polemiche sulle infrastrutture obsolete - Tra i feriti c'è anche il conduttore del treno, che ha già riferito la sua versione alla polizia, mentre il sindaco di Filadelfia, Michael Nutter, ha detto che la Amtrak ha recuperato la cosiddetta 'scatola nera' dalla locomotiva. Secondo l'ente Usa per la sicurezza dei trasporti (National Transportation Safety Board), a causare l'incidente è stata senza dubbio la velocità eccessiva. Ma al di là della velocità, c'è chi punta il dito anche contro le infrastrutture obsolete, e contro le responsabilità della politica che non fa nulla per migliorarle. Sulla linea della costa Est negli ultimi quattro anni ci sono già stati venti deragliamenti, sottolinea il Washington Post. La Casa Bianca a sua volta accusa i repubblicani di aver bloccato i fondi per ristrutturare la rete dell'Amtrak.
Ma Obama ora non vuole polemizzare. Questa "è una tragedia che tocca tutti noi", ha affermato, ringraziando al tempo stesso i pompieri, la polizia e il personale medico che ha lavorato per salvare vite.
Il treno andava ad oltre il doppio il limite di velocità: 170 all'ora contro gli 80 chilometri consentiti nel luogo dell'incidente, come ha reso noto un rappresentante del Ntsb, il National Transportation Safety Board.
Azionato il freno di emergenza - Prima di imboccare la curva fatale, in base alla ricostruzione delle autorità Usa al termine delle indagini preliminari, il treno deragliato a Filadelfia andava a 106 miglia orarie (oltre 170 chilometri orari). A quel punto è stato inserito il sistema frenante di emergenza che avrebbe dovuto ridurre la velocità a 50 miglia (poco più di 80 chilometri orari). Ma tutte le sette carrozze del convoglio, più la motrice, sono state sbalzate fuori dai binari a una velocità di 102 miglia (164 chilometri).
Tra le vittime un italiano - I soccorritori arrivati rapidamente sul posto hanno trovato quattro corpi all'interno del treno, due all'esterno, tra i rottami, mentre una persona è morta dopo il ricovero in ospedale. Tra le vittime figura anche Giuseppe Piras, che era negli Usa per lavoro, secondo quanto ha detto all'Ansa il console generale di Filadelfia, Andrea Canepari, a cui lo ha comunicato ufficialmente il sindaco di Filadelfia, Michael Nutter. Il console Canepari ha spiegato di aver parlato con la famiglia in Italia, che fino all'ultimo ha sperato che il proprio familiare non fosse sul treno. Dopo una serie di controlli con la polizia locale e con gli ospedali di Fildelfia in cui sono stati ricoverati gli oltre 200 feriti è purtroppo giunta la conferma: Piras era sul treno ed è tra le vittime dell'incidente.
Polemiche sulle infrastrutture obsolete - Tra i feriti c'è anche il conduttore del treno, che ha già riferito la sua versione alla polizia, mentre il sindaco di Filadelfia, Michael Nutter, ha detto che la Amtrak ha recuperato la cosiddetta 'scatola nera' dalla locomotiva. Secondo l'ente Usa per la sicurezza dei trasporti (National Transportation Safety Board), a causare l'incidente è stata senza dubbio la velocità eccessiva. Ma al di là della velocità, c'è chi punta il dito anche contro le infrastrutture obsolete, e contro le responsabilità della politica che non fa nulla per migliorarle. Sulla linea della costa Est negli ultimi quattro anni ci sono già stati venti deragliamenti, sottolinea il Washington Post. La Casa Bianca a sua volta accusa i repubblicani di aver bloccato i fondi per ristrutturare la rete dell'Amtrak.
Ma Obama ora non vuole polemizzare. Questa "è una tragedia che tocca tutti noi", ha affermato, ringraziando al tempo stesso i pompieri, la polizia e il personale medico che ha lavorato per salvare vite.