Usa 2016, per i repubblicani scende in campo Carly Fiorina

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Liliana Faccioli Pintozzi

Carly Fiorina (Getty)
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Ex amministratore delegato della Hewlett-Packard, nominata nel 1998 da Fortune "la donna più potente nel mondo del business", ora sarà insieme a Hillary Clinton, ma sulla sponda opposta, la seconda donna in corsa per la Casa Bianca

Erano anni che ci pensava. Mesi che ci girava intorno. Settimane che preparava “il” discorso. E ora il momento è arrivato: il 4 maggio, anticipa il Wall Street Journal, Carly Fiorina annuncerà la propria candidatura per il partito repubblicano. Ancora un partecipante dunque per la corsa più ambita, quella alla Casa Bianca; o meglio “una”, partecipante, e così Hillary non sarà più l’unica donna in gara per diventare il quarantacinquesimo Presidente degli Stati Uniti.

Una vittoria per tutte le donne
- Se “Mr. President” nel 2016 diventerà “Madam President” è tutto ancora da vedere, ma due considerazioni sono abbastanza automatiche: da un lato, la candidatura della Fiorina è una “vittoria” politica per tutte le donne americane, possibile anche grazie all’impegno passato di Hillary Clinton, e non solo; dall’altro lato, la candidatura della Fiorina sfila all’ex Segretario di Stato una carta non da poco, quella del soffitto di cristallo da abbattere – quel soffitto che, secondo molti, la repubblicana ha già rotto, anche se nel mondo dell’imprenditoria. Senza contare che regala al partito repubblicano una valida risposta a chi lo accusa di essere il partito che, alle donne, ha dichiarato guerra, per le sue posizioni su politiche anticoncezionali, interruzione di gravidanza, sanità a 360 gradi e ruolo della donna in generale.

In cima alle classifiche - Nominata nel 1998 da Fortune “la donna più potente nel mondo del business”, è stata inclusa da Time nella lista delle 100 persone più importanti del 2004, e nello stesso anno ha occupato la decima posizione della classifica Forbes delle 100 donne più potenti. Prima donna a guidare una compagnia Fortune 20 – è stata per sei anni amministratore delegato della Hewlett-Packard -, Fiorina è stata consulente di John Mc Cain durante le presidenziali del 2008, e candidata – senza fortuna - al Senato per la California nel 2010.

Sfavorita per i sondaggi - Per la sua discesa in campo ha scelto, come Hillary, uno stile low profile: annuncio via web, e poi una conference call con sostenitori e finanziatori. Niente a che vedere con la Freedom Tower di Marco Rubio, o con l’Università del Kentucky scelta da Rand Paul. Subito dopo inizieranno le danze: un evento a New York il 5 maggio, poi i primi appuntamenti pubblici in Iowa e New Hampshire. Gli Stati che scelgono per primi, e non perdonano. I sondaggi per ora raccontano per lei una strada tutta in salita, è la prima scelta per appena il 2% dei repubblicani. Ma la strada è ancora lunga. Lei, rispondendo alla candidatura Clinton, era stata sorridente e tagliente: “Hillary è intelligente e una grande lavoratrice, ma non ha dalla sua né risultati né capacità di leadership”, per poi concludere: "non è la donna per la Casa Bianca". La sfida, nella sfida.

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