Usa 2016: arriva Marco Rubio, l'Obama di destra

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Liliana Faccioli Pintozzi

Il senatore della Florida, figlio di immigrati cubani, sarà tra i contendenti per la nomination del Partito Repubblicano. Punta a sparigliare le carte, come il presidente nel 2008. Attacco a Hillary Clinton: “E' una leader del passato”

Lo chiamano l'Obama di destra, e come Obama otto anni fa lui, nei prossimi 18 mesi, punta a sparigliare le carte, e vincere la partita. Annuncerà la sua candidatura dalla Freedom Tower di Miami, la Ellis Island dei cubani, più di 3500 persone ad ascoltarlo da tutti gli Stati Uniti - tranne il Vermont, mosca bianca di un sostegno che appare diffuso, anche se ancora debole nei sondaggi. Intanto, parla con i finanziatori, conferma le sue intenzioni, svela la narrativa della sua campagna: "Sono particolarmente qualificato - dice - per parlare di futuro, e per difendere il Sogno Americano".

L'appeal sulle minoranze -
Quel sogno che lui incarna: nato nel 1971 a Miami da genitori esuli cubani, Marco Rubio parla alla base più conservatrice del partito repubblicano che lo ha aiutato ad arrivare in Senato nel 2010 come ai più moderati, e potrebbe allargare i sempre più soffocanti confini elettorali del partito repubblicano grazie al naturale appeal sulle minoranze, e al suo lavoro per una riforma bipartisan dell'immigrazione; rassicurando i veterani con una politica estera muscolare.

L'attacco a Hillary, "leader del passato" -
Giovane ma con esperienza, un volto nuovo che ha dimostrato di saper e voler rottamare anche nel proprio partito - la sua storia politica lo dimostra, e ora è pronto a contendere voti e contributi al suo mentore di 15 anni, Jeb Bush. Perché "il 2016 sarà una scelta tra passato e futuro" nella sua visione, e tutto il resto viene di conseguenza. Così gli attacchi che oggi riserva a Hillary definendola "un leader che viene del passato e che vuole riportarci nel passato", appunto, domani potrebbero essere rivolti all'ex governatore della Florida.
Cosa accade adesso - Intanto, a bordo del pulmino soprannominato Scooby, Hillary è in viaggio verso l'Iowa. 1000 km in macchina a rafforzare l'immagine di una campagna tutta rivolta verso la middle class, e la sua immagine come vicina agli elettori, alle loro speranze e alle loro preoccupazioni (FOTOSTORIA). Anche se ancora sola per il suo partito, per la Clinton non tutto è necessariamente in discesa: tra i repubblicani dovrebbe sciogliere le riserve a fine mese Carly Fiorina, che le toglierebbe così lo scettro di unica donna in gara; mentre tra i democratici forse qualcosa si muove, tanto che Bill De Blasio – che pure molto deve ai Clinton, e che nel 2000 è stato il coordinatore della sua campagna per il Senato - ha evitato di appoggiarla: prima, ha detto, voglio vedere in che direzione va.

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