Egitto: condannato a morte il leader dei Fratelli musulmani

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Un tribunale egiziano ha confermato la pena capitale per Mohamed Badie e per altri 13 alti dirigenti del movimento, per i disordini seguiti alla deposizione del presidente Mohammed Morsi nel 2013. Condannate all'ergastolo altre 23 persone. VIDEO

Un tribunale egiziano ha confermato la pena di morte per Mohamed Badie, il leader del Fratelli Musulmani, e per altri 13 alti dirigenti del movimento, tutti accusati di aver cercato di destabilizzare il Paese con i disordini seguiti alla deposizione del presidente Mohammed Morsi nel 2013. Due altri islamisti, fuggiti dall'Egitto, sono stati condannati a morte in contumacia. Sono state invece condannate all'ergastolo altre 23 persone. Tra costoro, anche Mohamed Soltan, un giovane cittadino egitto-americano, figlio di Salah Soltan, uno dei predicatori della Fratellanza, tra i condannati a morte. Il giovane è attualmente in sciopero della fame.

La condanna, per cui si potrà presentare ancora appello davanti alla più alta istanza giudiziaria civile egiziana, era stata inflitta il 16 marzo scorso dalla Corte d'assise di Giza e passata al vaglio segreto e non-vincolante del Gran Muftì, la massima autorità religiosa egiziana.

Il processo, uno degli oltre 30 cui è sottoposto Badie, è noto come quello della "Sala operativa di Rabaa" allestita per coordinare la reazione alla deposizione del presidente Mohamed Morsi. A Badie, condannato già a tre ergastoli, era stata inflitta una condanna a morte commutata in carcere a vita per disordini scoppiati alla moschea di Istiqama.

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