Cristiani perseguitati, il Papa: "Il mondo non sia inerte"

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Dopo la Via Crucis e il messaggio pasquale, nuovo appello di Francesco alla comunità internazionale affinchè "non assista muta di fronte a tale inaccettabile crimine" contro "i nostri martiri di oggi, che sono più numerosi di quelli dei primi secoli"

Dopo gli appelli durante la Via Crucis e nel messaggio pasquale, il Papa torna a denunciare la persecuzione dei cristiani. Francesco, al termine del Regina Coeli, ha chiesto protezione per i "perseguitati, esiliati, uccisi, decapitati per il solo fatto di essere cristiani. Auspico - ha detto - che la Comunità Internazionale non assista muta e inerte di fronte a tale inaccettabile crimine", "preoccupante deriva dei diritti umani", e non "giri lo sguardo dall'altra parte".
I cristiani perseguitati nel mondo, ha detto il Papa, "sono i nostri martiri di oggi e sono tanti, possiamo dire che siano più numerosi che i primi secoli".



Kenya, ancora polemiche sull'intervento della polizia - Intanto proseguono le polemiche sul presunto ritardo col quale sarebbe intervenuta la polizia dopo l'assalto al college kenyota che è costato la vita a 148 persone: secondo alcuni media locali, le forze speciali sarebbero arrivate sul luogo dell'attacco solo 7 ore dopo. Oggi l'aviazione militare del Kenya ha bombardato due campi di Al Shabaab in Somalia. Non si hanno dettagli sulle perdite tra gli integralisti islamici, autori del massacro nel campus universitario keniota di Garissa.

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