Nucleare Iran, accordo storico. Obama: “Mondo più sicuro”

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Liliana Faccioli Pintozzi

Raggiunta un'intesa tra le maggiori potenze mondiali e Teheran. Mogherini: garantirà natura pacifica del programma. Il presidente Usa: “Ci basiamo non sulla fiducia, ma sui controlli”. Festeggiamenti in strada. Netanyahu convoca gabinetto di sicurezza

Dopo un ultimo round di negoziati serrati durato una settimana, e con 48 ore di ritardo sulla scadenza prevista, i parametri politici ora ci sono: un accordo tra la Comunità internazionale e l’Iran che garantisca la natura pacifica del programma nucleare di Teheran è a portata di mano, obiettivo scriverlo - e firmarlo - entro il 30 giugno. E' possibile, dicono tutti i protagonisti. Con cautela, e soddisfazione.

Di "soluzione raggiunta su tutti i punti chiave" parla il presidente iraniano Hassan Rouhani.
Di "accordo storico”, che “se applicato impedirà all'Iran di avere l'arma nucleare e renderà il mondo più sicuro" parla il Presidente degli Stati Uniti.

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Obama: "Ci basiamo sui controlli" -
Dal Giardino delle Rose della Casa Bianca, Barack Obama sottolinea: “Il lavoro non è finito. E scandisce: “Ci basiamo non sulla fiducia, ma sui controlli”. Quelli che l'Iran ha accettato, il più alto numero di ispezioni al mondo. I punti concordati sono la fotografia del compromesso.

Mogherini: “Natura pacifica del programma” -
Per 10 anni, le attività in due terzi dei siti di arricchimento dell'uranio saranno sospese e monitorate da ispettori delle Nazioni Unite; alcuni saranno riconvertiti. Per 15 anni, non arricchirà uranio oltre il 3,67%. Solo la centrale di Natanz rimarrà attiva, alla presenza di personale internazionale. Le sanzioni legate al nucleare, spina nel fianco, saranno sospese dopo la verifica del mantenimento degli impegni da parte del regime degli ayatollah; al primo passo falso, torneranno in vigore. Questi i passaggi principali, che fanno dire all'Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera Federica Mogherini che "è una soluzione a 360 gradi che garantirà la natura esclusivamente pacifica del programma; ora l'Iran potrà riaprirsi al mondo".

La strategia di Obama - Soddisfatti tutti i protagonisti, da Angela Merkel a Francois Hollande, con gli Usa pronti a rassicurare gli alleati della regione. Obama parlerà al telefono con Benjamin Netanyahu per ripetergli come questo accordo sia il modo migliore per evitare che l'Iran diventi una potenza nucleare; e invita a Camp David i paesi - sunniti - del Golfo, per discutere della sicurezza nella regione. Al popolo iraniano, per la prima volta in diretta tv, dice: vogliamo il vostro ritorno nella comunità internazionale sulla base di mutuo rispetto e mutui interessi.

A Teheran si festeggia in strada

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