Andreas Lubitz, chi era il copilota dell'A320 di Germanwings

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Le autorità francesi e i vertici di Lufthansa hanno reso note le generalità del secondo pilota dell'Airbus, che si è chiuso da solo in cabina e ha fatto precipitare il velivolo. Si tratta di un 27enne tedesco con 630 ore di volo alla spalle

Si chiamava Andreas Lubitz l'uomo che sedeva da solo nella cabina di comando dell'A320 di Germanwings negli otto minuti prima dello schianto al suolo. La scatola nera dell'Airbus precipitato in Francia ha raccontato la sua verità. Il copilota, un 27enne tedesco, è rimasto solo in cabina quando il comandante è andato in bagno. Non ha più riaperto la porta, non ha più parlato. Ma nei seguenti 8 minuti ha portato il velivolo dai 36 mila piedi di altitudine ai poco più di 6 mila, quota dove l'aereo si è schiantato sulle Alpi, in Provenza.

Il profilo di Lubitz - Prima le autorità francesi e poi i vertici di Lufthansa (compagnia tedesca proprietaria della low-cost Germanwings) hanno dato un nome al responsabile del disastro. Hanno spiegato come sono andati i fatti, ma resta il mistero più totale sui motivi del gesto. Andreas Lubitz aveva 27 anni, era originario di Montabaur, nella regione tedesca della Renania-Palatinato. Da quanto emerso, aveva alle spalle circa 630 ore di volo. Era stato assunto dalla Germanwings nel settembre 2013 e in quello stesso anno aveva ricevuto il Certificato di Eccellenza della FAA (la Federal Aviation Administration, l'ente che regola l'aviazione Usa). Si tratta di uno dei test con gli standard considerati tra i più affidabili al mondo. Lubitz aveva superato le prove, assieme ad un gruppo scelto di altri piloti, conseguendo "elevati standard medici e di formazione". Nel database dell'ente Usa, Lubitz viene indicato come un "esempio positivo".

L'addestramento e la pausa - Nella conferenza stampa di Carsten Spohr, amministratore delegato di Lufthansa, è emerso anche che Lubitz ha iniziato l'addestramento nel 2008 e sei anni fa l'ha interrotto per un periodo piuttosto lungo. Il motivo della pausa, secondo il quotidiano tedesco Faz è stata "una sindrome da burnout, una depressione". Il sito tedesco ha citato la madre di un'amica d'infanzia, con cui cui il 27enne si sarebbe confidato in passato.

Alla ripresa sono stati ripetuti tutti i test che si fanno abitualmente. Ma questo "non è inusuale", ha spiegato l'ad della compagnia tedesca. Lubitz, dopo l'abilitazione al volo, ha lavorato per 11 mesi come steward prima di prendere servizio in cabina di pilotaggio, ha aggiunto Spohr. Anche questo non è inusuale. Entrambi i piloti in cabina avevano passato tutte le prove, normalmente: avevano fatto l'addestramento alla scuola Lufthansa di Brema e poi negli Usa, a Phoenix.

La passione per il volo - Da quando era ragazzo faceva parte di un club di volo, il Luftsportclub Westerwald, e chi lo conosce ha raccontato che il suo sogno era sempre stato quello di volare. "Andreas - si legge in una nota sul sito del club prima che la pagina internet diventasse offline - si è iscritto alla nostra associazione quando era ancora adolescente e voleva realizzare il suo sogno di volare. Ha cominciato con la sezione alianti e quindi è riuscito a diventare pilota".

I familiari in Francia - Il ragazzo aveva due residenze: una a Dusseldorf e una a casa dei genitori, nella città natale di Montabaur. Proprio i familiari di Lubitz sono arrivati in mattinata Francia, separatamente dai familiari delle vittime. Visti gli sviluppi della vicenda si è preferito tenerli isolati e farli ripartire subito per la Germania. Secondo la stampa tedesca "la famiglia del copilota è al momento sotto alta sorveglianza".

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