Terrorismo, Belgio: "Nessun legame con arresti in Grecia"

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Un'immagine del blitz in Belgio dei giorni scorsi (Getty Images)

La Procura belga smentisce un collegamento diretto tra il blitz a Verviers e l'operazione antiterrorismo di Atene delle ore scorse: "Queste persone non sono implicate con la nostra inchiesta". In Italia una decina le persone espulse da inizio anno

Quattro arresti e un'incognita: dopo gli attentati in Francia, l'operazione antiterrorismo prosegue in tutta Europa e si colora di giallo. Secondo le autorità belghe, in base alle informazioni finora ricevute da Atene, non ci sarebbe alcun collegamento tra i quattro arresti effettuati sabato in Grecia e la cellula jihadista belga, protagonista dell'ultimo conflitto a fuoco con la polizia dei giorni scorsi. In base alle prime verifiche a Bruxelles, le informazioni ricevute non mostrano nessun collegamento, ha spiegato infatti il magistrato federale belga Eric van der Sypt.

Smentito il collegamento col Belgio - Sarebbe dunque smentito il collegamento che nelle ore scorse era filtrato e che porterebbe ad Abdelhamid Abaaoud, 27 anni, conosciuto con il nome di battaglia di Abou Omar Soussi, belga di origine marocchina cresciuto nel quartiere di Molenbeek, a due passi dal centro di Bruxelles, quale regista occulto che ha guidato dalla Grecia la cellula jihadista di Verviers smantellata giovedì scorso.
La Procura belga ha escluso infatti che le persone arrestate ad Atene nel quadro dell'inchiesta sul terrorismo in Belgio siano implicate nel dossier belga. "Abbiamo verificato una serie di elementi con le autorità greche - afferma un portavoce della Procura - e possiamo dire che queste perone non sono implicate con la nostra inchiesta".

Due espulsioni in Italia - Intanto alcuni provvedimenti arrivano anche in Italia: il ministero dell'Interno ha firmato una decina di espulsioni di carattere amministrativo in tutto il territorio italiano. "Avevano un regolare permesso di soggiorno. Abbiamo radiografato molto più di cento persone. Presto altre espulsioni" ha riferito il ministro dell'Interno Angelino Alfano. Due sono nel milanese, riguardano due estremisti islamisti.

Vittime in Niger nelle proteste contro Charlie Hebdo - Intanto, in Niger, continuano le proteste contro le vignette di Charlie Hebdo. Il bilancio è di almeno 10 morti. Cinque persone sono rimaste uccise negli attacchi alle chiese nella capitale Niamey, mentre le altre cinque sono morte nella seconda città del paese, Zinder, dove è stato attaccato il centro culturale francese. Per fermare i dimostranti, la polizia è intervenuta lanciando lacrimogeni.

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