Due jihadisti belgi arrestati al confine con l'Italia

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Blitz in Europa: fermi tra Francia, Belgio, Germania. Gentiloni: allarme nel nostro Paese è 7 su 10. 18enne bloccata a Stansted. Media: preso complice di Coulibaly. Kerry si scusa per assenza alla marcia di Parigi. Le Pen: pena di morte necessaria

A una settimana dai blitz che hanno messo fine all'offensiva jihadista in Francia (fotovideo), l'Europa reagisce con una trentina di arresti e apre la caccia ai jihadisti pronti a tutto pur di diffondere il terrore. Questo lo scenario delineatosi nelle ultime 24 ore tra Belgio, Francia, Germania e anche Italia, dove stavano cercando di scappare due terroristi fuggiti dalla maxi retata delle forze speciali belghe. E mentre la leader del Front National Marine Le Pen chiede la pena di morte, sale l'allerta Ue. Spagna e Belgio che decidono di passare all'azione adottando nuove misure anti-terrore e Gentiloni afferma: in Italia l'allerta è 7 su 10.

Caccia a jihadisti -
Dodici le perquisizioni e tredici i fermati in Belgio tra capitale e province sino a Verviers, teatro del sanguinoso scontro a fuoco dove due sospetti 'foreign fighters' di una cellula pronta a colpire - con attentati a polizia, Palazzo di giustizia di Bruxelles e secondo alcuni media anche al rapimento e decapitazione di un alto magistrato - sono morti sotto i colpi dei corpi speciali (FOTO). A questi si aggiungono altri due arresti, sempre legati alla cellula di Verviers, compiuti dai doganieri francesi nella zona di Chambe'ry su mandato d'arresto europeo spiccato dalle autorità belghe accortesi in tempo della fuga dei due sospetti, pronti a passare il confine con l'Italia. Anche Parigi ha aperto gli occhi ritrovandosi con una dozzina di fermi effettuati in periferia, e che - secondo secondo ITele - avrebbero portato all'arresto del complice principale di Amedy Coulibaly, l'attentatore del supermercato kosher. Lunga giornata pure a Berlino, dove sono state fermate due persone tra cui un arruolatore di jihadisti turchi e russi. Mentre una ragazza di 18 anni è stata arrestata per terrorismo all'aeroporto di Stansted, vicino a Londra.

Valls: la minaccia non è mai stata così forte -  La maxi retata europea però, hanno tenuto a precisare le diverse polizie coinvolte, non era stata concordata né, almeno per ora, sono stati riscontrati legami con la 'filiera' dei fratelli Kouachi e Coulibaly. "E' lungi dall'essere finita", ha avvertito il premier francese Manuel Valls, "la minaccia non è mai stata così forte". Secondo l'intelligence americana, anzi, ci sarebbero fino a 20 cellule dormienti in Europa pronte a colpire, soprattutto in Belgio, Germania, Francia e Olanda. Non a caso è infatti stata aumentata anche la sicurezza nei palazzi Ue a Bruxelles - sebbene mai finora nel mirino dei terroristi - ed è subito arrivato il sostegno della Commissione al giro di vite sui documenti d'identità proposti da alcuni paesi tra cui il Belgio. Bloccare il proliferare dei 'foreign fighters' sarà anche il tema della riunione dei ministri degli esteri Ue del 19 gennaio, mentre il premier belga Charles Michel ha chiesto che il vertice dei 28 del 12 febbraio possa prendere decisioni concrete per la lotta al terrorismo.

Cyberterrorismo - Intanto, diversi siti di media francesi sono rimasti fuori uso per alcune ore. Tra gli altri, radio France Inter, il sito di informazione Mediapart, il sito 20minutes e anche Le Parisien. Il blocco potrebbe esser stato causato da un attacco informatico.

Le Pen: pena di morte - "Non abbiamo paura. La nostra risposta deve essere ferma, ma deve essere collettiva", ha avvertito il presidente francese Francois Hollande, anche di fronte alla proposta choc di Marine Le Pen di reintrodurre la pena di morte per i jihadisti, definita "uno strumento necessario nell'arsenale giuridico di un Paese". E nel giorno del dolore dell'ultimo saluto al caporedattore di Charlie Hebdo, Charb, tra l'Internazionale, 'Bella ciao', vignette e tanta musica jazz (FOTO), il segretario di stato americano John Kerry ha fatto mea culpa, scusandosi per l'assenza alla grande marcia di Parigi: "Il nostro cuore è con voi", ha detto.

Scontri davanti al consolato francese a Karachi - In Pakistan, infine, un fotografo pachistano dell'Afp è stato gravemente ferito durante scontri a Karachi fra manifestanti che protestavano contro le vignette satiriche su Maometto di Charlie Hebdo e la polizia.

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