Mecca, il pellegrinaggio raccontato con i selfie: STORIFY

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Più di due milioni di musulmani hanno raggiunto la città santa per l'Hajj, il complesso di riti che si svolge nell'ultimo mese dell'anno islamico in Arabia Saudita. E quest’anno molti partecipanti hanno scelto di raccontarlo con i loro smartphone

di Raffaele Mastrolonardo

Da soli, in coppia, in gruppo. Immortalarsi con i telefonini è diventata una pratica davvero globale con cui gli individui fissano ogni momento della loro vita. Anche quelli più sacri. Nel mondo musulmano per esempio, il selfie sembra ormai parte del tradizionale pellegrinaggio alla Mecca, che si svolge nell'ultimo mese dell'anno lunare islamico (nel 2014 tra il 2 e il 7 ottobre). Ogni fedele che ne abbia la capacità fisica ed economica deve compierlo almeno una volta nella vita e molti dei 2 milioni di pellegrini che quest'anno hanno partecipato ai riti dell'Hajj hanno deciso di immortalare questa circostanza tramite i loro smartphone e condividere le immagini con amici e familiari.

La moda, che ha spinto il settimanale Time a parlare di “pellegrinaggio dei selfie”, ha suscitato un dibattito all'interno dell'Islam con alcuni studiosi che hanno criticato la pratica perché interferirebbe con la devozione richiesta dal momento. La discussione è approdata anche sui social network dove gli utenti hanno espresso opinioni contrastanti sul fenomeno, chi condannandolo chi invitando ad avere comprensione verso chi indulge all'autoscatto: dopo tutto, hanno detto alcuni, nella maggior parte dei casi si tratta di un evento unico nella vita di una persona.

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