"Dallo scorso mese, sono stati condotti 170 raid e ora la Francia si è affiancata a noi" dice il presidente Usa nel suo intervento settimanale. E assicura: "Non è una battaglia solo dell'America, 40 Paesi hanno offerto il loro sostegno"
"When the world is threatened, when the world needs help, it calls on America." —President Obama: http://t.co/53GscJvXiR
— The White House (@WhiteHouse) 20 Settembre 2014
"Non ci sono ancora piani specifici contro gli Usa" - "I nostri servizi di intelligence - ha aggiunto Obama - non hanno ancora rilevato piani specifici di questi terroristi contro gli Usa. In questo momento, rappresentano una minaccia per il popolo dell'Iraq, la Siria, e il Medio Oriente allargato. Ma i loro leader hanno minacciato l'America e i nostri alleati. E se lasciati incontrollati, potrebbero costituire una minaccia crescente per gli Usa”.
"Quando il mondo ha bisogno di aiuto chiama l'America" - Obama ha inoltre ribadito che oltre 40 Paesi hanno offerto il proprio sostegno alla "vasta campagna" contro l'Isis, sotto forma di addestramento, equipaggiamento militare, raid aerei e aiuti umanitari. "Questa settimana alle Nazioni Uniti continuerò a chiamare a raccolta il mondo contro questa minaccia", ha assicurato il presidente. "E' il momento della leadership americana ed è un compito che l'America ha l'abilità di portare a termine, quando il mondo è minacciato, quando il mondo ha bisogno di aiuto, chiama l'America e noi chiamiamo i nostri soldati", "ma non è una battaglia solo dell'America".
"E' il mondo contro l'Isis" - Obama interverrà all'assemblea generale dell'Onu la prossima settimana per sollecitare la comunità internazionale ad affrontare insieme la minaccia degli jihadisti dello Stato islamico (Isis). "Guideremo un'ampia coalizione di Paesi che partecipano a questa battaglia", ha aggiunto il presidente che ha insistito: "Non è l'America contro l'Isis, ma è la popolazione della regione contro l'Isis, è il mondo contro l'Isis".
Obama ha accolto con favore il voto del Congresso che ha appoggiato il suo piano di armare i ribelli moderati siriani per combattere gli jihadisti sunniti dell'Isis. Il voto "ha mandato un potente segnale al mondo: gli americani sono uniti nell'affrontare questo pericolo e spero che il Congresso continui a far sì che le nostre truppe possano avere i mezzi di cui hanno bisogno per portare a termine le operazioni".