Libia, affonda un altro barcone. Onu: crisi senza precedenti

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(Immagine d'archivio)

L’ultimo naufragio vicino a Tajoura, a est di Tripoli: 250 a bordo, 36 in salvo. Forse l'imbarcazione era diretta verso l'Italia. Si temono oltre 200 morti. L’allarme dell’Alto commissariato per i rifugiati: centinaia di vittime in pochi giorni

Ennesima tragedia della disperazione in mare. Un barcone con circa 250 persone a bordo è affondato al largo della costa libica: solo 36 migranti sono stati tratti in salvo. Il naufragio è avvenuto vicino a Tajoura, a est della capitale Tripoli. Probabilmente l’imbarcazione era diretta verso l’Italia. La maggior parte dei migranti erano africani e tra le vittime ci sarebbero molte donne.

Oltre 200 dispersi - "Ci sono così tanti morti che galleggiano sul mare", ha detto il portavoce della Marina libica, Ayub Qassem. I soccorsi e le ricerche degli oltre 200 dispersi sono stati ancora più difficili a causa degli scarsi mezzi a disposizione della guardia costiera libica. La maggioranza delle navi a disposizione, infatti, sono pescherecci e imbarcazioni noleggiati dal ministero del Petrolio.

Gli interventi italiani - Domenica, intanto, la Marina italiana è intervenuta per soccorrere un barcone a 60 miglia dalla Libia e ha portato in salvo 95 migranti. Altri 9 sono stati soccorsi al largo di Lampedusa dalla guardia costiera. Domenica sera 111 migranti siriani sono arrivati nel porto di Crotone su una motovedetta della guardia costiera, che aveva intercettato il peschereccio che li aveva portati dalla Siria fino alle coste italiane.

Centinaia i morti nel week-end - Complessivamente, secondo l'Alto commissariato per i rifugiati dell'Onu (Unhcr), il bilancio delle persone morte o disperse nei naufragi avvenuti nel Mediterraneo durante il week end è compreso tra 589 e 639 persone. Si tratta di stime, precisa l'Unhcr, non confermate, soprattutto per quanto riguarda i dispersi, perché spesso vengono forniti da testimoni - cioè gli stessi sopravvissuti - e quindi non verificabili. Per la portavoce in Italia dell'Unhcr, Carlotta Sami, si tratta di "una crisi umanitaria senza precedenti" .

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