Iraq, vertice a Parigi: "Usare ogni mezzo per fermare Isis"

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Le delegazioni di 30 paesi si sono riunite nella capitale francese contro la minaccia jihadista. Fabius: "Tutti d'accordo che bisogna farli scomparire". Mogherini: "Da Italia armi e aiuti umanitari". L'Iran respinge la richiesta di cooperazione degli Usa

"Lo stato islamico, l'Isis, non è né uno stato, né rappresenta l'islam, è un movimento di estrema pericolosità. Tutti, sul posto, giudicano necessario farlo scomparire". A dirlo è il ministro degli Esteri francese Laurent Fabius, al termine della Conferenza di pace e sicurezza sull'Iraq che ha visto riunirsi a Parigi i rappresentanti di oltre trenta paesi, tra cui l'Italia.

Fabius: "Vogliamo far sparire l'Isis"
- "I tagliagole di Daesh (Isis, lo Stato islamico, ndr.) dicono al mondo intero, 'o sei con noi o ti uccidiamo'. E' perciò necessario "riunire un movimento potente per la pace e la sicurezza" ha continuato Fabius, secondo cui quando vediamo riuniti "trenta paesi che sono tra i piu' potenti al mondo, magari con posizioni diverse, non solo geografiche,  unirsi tutti insieme, abbiamo speranza". "La minaccia è mondiale, tutti siamo coinvolti. La nostra azione è globale e di lungo termine. ha detto ancora, aggiungendo: "Vogliamo fare indietreggiare e poi far sparire" lo Stato islamico.

Mogherini: "Armi contro Isis e aiuti umanitari" - In rappresentanza dell'Italia il ministro degli Esteri Federica Mogherini, secondo cui "siamo tutti d'accordo sulla necessità di agire insieme, sul senso di urgenza: fare presto, fare insieme". Il ministro ha poi spiegato che "l'Italia ha deciso l'invio di armi, munizioni, soprattutto l'invio di materiale per il sostegno umanitario, che è una priorita'".

"Usare ogni mezzo per fermare l'Isis" - Nel documento stilato alla fine del vertice si legge che "c'è urgente necessità di porre fine alla presenza dell'Isis nelle regioni in cui ha preso posizione in Iraq". I 30 Paesi partecipanti "si sono impegnati a sostenere con tutti i mezzi necessari il nuovo governo iracheno nella lotta contro l'Isis, incluso un aiuto militare appropriato". In mattinata è stata già lanciata la prima missione dell'aviazione francese nei cieli dell'Iraq. I primi aerei spia Rafales sono decollati dalla base militare francese di Abu Dhabi per una prima missione di ricognizione. Sul posto è arrivato anche il ministro della Difesa francese, Jean-Yves Le Drian.

A Parigi i rappresentanti di circa 30 paesi. C'è anche la Russia
- La conferenza di Parigi era stata convocata proprio per definire la coalizione internazionale annunciata una decina di giorni fa da Washington, contro l'Isis. Oltre alla Francia e agli Stati Uniti, rappresentati da John Kerry, a Parigi ci sono ministri di Germania, Regno Unito, Spagna, Russia, Canada, Cina, Giappone, Arabia Saudita Egitto, Emirati Arabi Uniti e di molti altri paesi, oltre ai ai rappresentanti di Lega Araba, Onu e Unione europea. La presenza del ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, in un periodo di forti tensioni a causa del confltto in Ucraina e del recente inasprimento delle sanzioni occidentali contro Mosca è particolarmente significativa.

Iran respinge richiesta di cooperazione Usa
- Si sfila però l'Iran, che in una nota diramata dalla Guida suprema della repbblica islamica, Ali Khamenei, ha fatto sapere di aver respinto la richiesta americana di cooperazione nella lotta contro l'Isis. "Già nei primi tempi, gli Usa avevano chiesto attraverso l'ambasciatore in Iraq se potevamo cooperare contro l'Isis" ha affermato Khamenei, "ho risposto di no, perché hanno le mani sporche". Khamenei ha anche aggiunto che il segretario di Stato Usa, John Kerry, ha chiesto "personalmente" una cooperazione di questo tipo al collega iraniano, Mohammad Javad Zarif, il quale "ha respinto la richiesta".

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