Vertice Nato, Poroshenko: "Tregua in Ucraina parte domani"

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A Newport, in Galles, il summit a cui partecipano 60 leader mondiali per discutere della linea contro l’aggressione russa e dell’Isis. Renzi: stop alle violazioni di Mosca. Rasmussen: “Dalla Russia nessun passo verso la pace”

"Domani, a Minsk, dovrà essere firmato un documento che prevede le tappe per l'attuazione di un piano di pace per l'Ucraina. Il punto chiave del piano è un cessate il fuoco". Lo ha detto il presidente ucraino Petro Poroshenko ai giornalisti a margine del summit Nato di Newport, a cui è invitato come ospite. A Minsk, domani, è in programma infatti un incontro fra rappresentanti di Kiev, di Mosca, dell'Osce, oltre che dei ribelli dell'Ucraina orientale. Il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov, dal canto suo, ha avvertito che un'eventuale apertura Nato sulla richiesta di ingresso di Kiev rischierebbe di "far deragliare" gli sforzi per la pace.

Rasmussen (Nato): "Dalla Russia nessun passo verso la pace"
- In apertura del vertice di due giorni in Galles, a cui partecipano 60 leader mondiali e che ha sul tavolo la questione Ucraina e l’Isis, il segretario generale della Nato Anders Fogh Rasmussen, ha avvertito: le misure per rafforzare la capacità di risposta della Nato "rispettano il Trattato Nato-Russia" ed "è chiaro a tutti che è la Russia ad averne violato i fondamenti". Rasmussen ha poi però anche accusato Mosca di "non aver fatto nessun passo verso la pace"

Renzi: "La Nato non può venire percepita come elemento di tensione" - Quanto all’Iraq, ha detto Rasmussen, la Nato "non ha ricevuto alcuna richiesta di impegno" a Baghdad, ma "sono sicuro che se il governo iracheno presentasse una richiesta di assistenza, gli alleati la valuterebbero seriamente". Il summit è stato preceduto da una riunione del G5 (Barack Obama, Matteo Renzi, Angela Merkel, Francois Hollande e David Cameron) con il presidente ucraino, Petro Poroshenko. Il premier italiano ha chiesto un cessate il fuoco duraturo e ha invitato Putin a dimostrare la propria volontà e il proprio impegno per la pace con i fatti e non con le parole. Poi ha sottolineato che la Nato può avere un ruolo per risolvere la crisi, ma occorre evitare che sia percepita come un ulteriore elemento di tensione.

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