Secondo il servizio di informazione militare ucraino, le forze governative si sono scontrate contro una colonna di mezzi a una decina di chilometri dal confine russo. Sciolto il Parlamento ucraino
Le forze governative ucraine si sono scontrate con una colonna di blindati dei ribelli filorussi vicino a Novoazovsk, a una decina di chilometri dal confine con la Russia. A comunicarlo è stato il servizio di informazione militare ucraino. Le guardie di frontiera hanno bloccato l'avanzata della colonna a cinque km a nord-est della cittadina, che si trova sul Mare di Azov. Secondo un comandante della milizia filo-governativa ucraina la colonna, diretta verso il porto di Mariupol, comprenderebbe una cinquantina di blindati e proverrebbe dal territorio russo.
Lavrov: "Invieremo nuovo convoglio umanitario" - Intanto il ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov ha annunciato in una conferenza stampa a Mosca l'intenzione del proprio Paese di inviare nei prossimi giorni un secondo convoglio di aiuti nell'est ucraino, auspicando la collaborazione di tutte le parti. Lavrov ha precisato che Mosca ha già informato Kiev e che il convoglio sarà inviato probabilmente questa settimana seguendo "la stessa rotta e gli stessi parametri". La Russia, ha aggiunto, continuerà ad essere coinvolta nella consegna di aiuti umanitari alle popolazioni civili dell'est ucraino.
Il ministro degli esteri ha inoltre negato la presenza di mezzi militari russi in territorio ucraino, sostenendo che non c’è alcuna conferma indipendente neppure dei blindati russi che Kiev ha detto di aver sequestrato insieme a vari documenti. "Una libreria in una missione militare...E' ridicolo", ha osservato in una conferenza stampa a Mosca.
Sciolto il parlamento di Kiev - In serata il presidente ucraino Petro Poroshenko ha annunciato lo scioglimento della Rada (la Camera) e la convocazione di nuove elezioni politiche per il 26 ottobre. In un lungo comunicato dai toni duri, Poroshenko ha invocato una svolta per vincere la guerra e facilitare quell'integrazione nell'Ue che egli vuole. Ma ha anche rispolverato l'espressione franchista "quinta colonna" per bollare come "traditori" e complici dei "terroristi" una parte dei deputati uscenti. Mentre il suo portavoce, Sviatoslav Tsigolko, ha accusato la maggioranza del parlamento appena giubilato - che nei mesi scorsi ha in buona parte cambiato bandiera, ma che in origine era stata eletto con una prevalenza di sostenitori del deposto presidente 'filo-russo' Viktor Ianukovich - di aver approvato in passato "leggi dittatoriali". Avvertendo che i responsabili dovranno "risponderne" di fronte al popolo.
Lavrov: "Invieremo nuovo convoglio umanitario" - Intanto il ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov ha annunciato in una conferenza stampa a Mosca l'intenzione del proprio Paese di inviare nei prossimi giorni un secondo convoglio di aiuti nell'est ucraino, auspicando la collaborazione di tutte le parti. Lavrov ha precisato che Mosca ha già informato Kiev e che il convoglio sarà inviato probabilmente questa settimana seguendo "la stessa rotta e gli stessi parametri". La Russia, ha aggiunto, continuerà ad essere coinvolta nella consegna di aiuti umanitari alle popolazioni civili dell'est ucraino.
Il ministro degli esteri ha inoltre negato la presenza di mezzi militari russi in territorio ucraino, sostenendo che non c’è alcuna conferma indipendente neppure dei blindati russi che Kiev ha detto di aver sequestrato insieme a vari documenti. "Una libreria in una missione militare...E' ridicolo", ha osservato in una conferenza stampa a Mosca.
Sciolto il parlamento di Kiev - In serata il presidente ucraino Petro Poroshenko ha annunciato lo scioglimento della Rada (la Camera) e la convocazione di nuove elezioni politiche per il 26 ottobre. In un lungo comunicato dai toni duri, Poroshenko ha invocato una svolta per vincere la guerra e facilitare quell'integrazione nell'Ue che egli vuole. Ma ha anche rispolverato l'espressione franchista "quinta colonna" per bollare come "traditori" e complici dei "terroristi" una parte dei deputati uscenti. Mentre il suo portavoce, Sviatoslav Tsigolko, ha accusato la maggioranza del parlamento appena giubilato - che nei mesi scorsi ha in buona parte cambiato bandiera, ma che in origine era stata eletto con una prevalenza di sostenitori del deposto presidente 'filo-russo' Viktor Ianukovich - di aver approvato in passato "leggi dittatoriali". Avvertendo che i responsabili dovranno "risponderne" di fronte al popolo.