Gaza, oltre mille morti palestinesi in 19 giorni

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(Getty Images)

Salgono le vittime del conflitto. Finito il cessate il fuoco temporaneo, Israele propone una "tregua fino a mezzanotte". No di Hamas, che riprende a lanciare razzi. Ma il gabinetto di sicurezza israeliano approva "una pausa umanitaria" per domenica

Giornata di tregua nel conflitto di Gaza (TUTTE LE FOTO - I VIDEO), una tregua che Israele aveva prorogato fino alla mezzanotte di sabato, ma che Hamas ha respinto rivendicando il lancio di sette razzi sul sud e nel centro del Paese e gelando così la richiesta un cessate il fuoco "rinnovabile" giunta dal vertice diplomatico internazionale di Parigi. Il gabinetto di sicurezza israeliano, però, ha approvato ugualmente l'estensione di "una pausa umanitaria nei combattimenti" fino alle 24.00 (ora locale) di domenica sera, su richiesta delle Nazioni Unite.

Israele non rinuncia a “distruggere i tunnel del terrore” - La calma durata dodici ore ha consentito ai soccorritori di arrivare nei quartieri più colpiti: dalle macerie sono stati estratti decine di corpi e il bilancio delle vittime è salito a più di 1.000. La disponibilità del governo di Benyamin Netanyahu a prorogare la tregua ha fatto seguito all'appello rivolto da Parigi dai ministri degli esteri di Francia, Usa, Italia, Qatar, Turchia, Germania ed altri Paesi. Una cosa, però, Israele ha ribadito: anche in presenza di una sospensione del conflitto, non rinuncerà a individuare e distruggere i tunnel “del terrore” che da Gaza minacciano lo stato ebraico. La risposta di Hamas è stata, invece, la ripresa del lancio di razzi.

Il vertice di Parigi - Parigi, dopo il Cairo, è stato il centro degli sforzi diplomatici, con il vertice dei responsabili esteri dei Paesi più coinvolti. Presente anche il segretario di Stato Usa John Kerry, ottimista anche dopo che Israele ha respinto venerdì sera la proposta americana. “È stata una riunione positiva - ha detto il ministro degli esteri Laurent Fabius - qui siamo tutti per un'estensione del cessate il fuoco a Gaza”. “Ora la priorità - ha incalzato il ministro degli esteri Federica Mogherini - è fermare la perdita di vite umane. L'incontro è stato molto utile per fare il punto della situazione e coordinare gli sforzi per giungere a un'estensione del cessate il fuoco sostenibile nel lungo periodo”.

I soccorsi durante la tregua - La tregua di 12 ore - cominciata sabato alle 8 ora locale - ha dato un po' di sollievo, in vista anche della fine del Ramadan, alla popolazione di Gaza. La gente di Sajaya (circa 50mila abitanti) - proprio a ridosso con il confine israeliano e da dove, secondo il portavoce militare sono stati lanciati circa 140 razzi - è tornata nel proprio quartiere colpito in modo pesante nei giorni passati. La sensazione - hanno raccontato fonti locali - è stata quella di trovarsi in una zona colpita da un sisma. Nell'aria - hanno aggiunto - si respirava la morte: decine di corpi in decomposizione (oltre 80, secondo fonti palestinesi) sarebbero stati recuperati sotto le macerie. In un'altra cittadina della Striscia, a Khan Younis, 22 persone della stessa famiglia sarebbero perite in un bombardamento prima dell'entrata in vigore della tregua. Gli sfollati in tutto -secondo l'Unrwa - sarebbero circa 165mila.

Oltre 40 le vittime israeliane - Israele - nelle ore di tregua - ha perso altri tre soldati con un totale tra i militari di 40 morti, più tre civili. I feriti tra i soldati sono, secondo il portavoce militare, 138, di cui alcuni gravi. L'esercito ha mostrato alla stampa, nelle vicinanze del kibbutz di Nir-Am (nel Neghev occidentale), uno dei tunnel - il totale di quelli trovati, secondo i militari, è finora di circa 30 con oltre 100 aperture diverse - dal quale “Hamas avrebbe potuto far passare” fino in territorio israeliano “decine di terroristi, forse anche centinaia”. “La sua scoperta - ha detto un ufficiale - ha sventato un attentato di grande portata”.

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