MH17, quei passeggeri che non si sono imbarcati
MondoUna uomo neozelandese e una coppia scozzese sono stati salvati dall'overbooking. Due sposini australiani hanno invece preso il volo precedente. Ma ci sono anche coloro che non avrebbero dovuto essere sull'aereo abbattuto
Quelli che avrebbero dovuto esserci e si sono salvati per un soffio. E quelli che non dovevano esserci e, per una serie di coincidenze fatali, sono andati incontro alla morte. E poi quelli che soffrono di nuovo a distanza di pochi mesi.
Ci sono anche queste storie, dal sapore opposto, nella vicenda del Boeing malese abbattuto il 17 luglio nei cieli dell'est dell'Ucraina in cui hanno perso la vita 298 persone, 108 delle quali erano in viaggio verso la conferenza mondiale sull'Aids che si tiene in Australia.
La maggior parte delle vittime, 189, sono olandesi; 44 sono malesi, 27 australiani, 12 indonesiani, 4 tedeschi, 4 belgi, 3 filippini, un canadese e un neozelandese. Sull'aereo erano presenti, secondo l'Onu, 80 bambini.
I sopravvissuti – Tra coloro che possono ringraziare una buona stella per non essere in questa tragica lista ci sono Barry e Izzy Sim, una coppia con un figlio piccolo. Avrebbero dovuto prendere il volo MH17 ma, come racconta la BBC, sono stati costretti a optare per la KLM, per mancanza di posti. E ora non possono che provare sollievo per la fortunata combinazione. “Ci deve essere stato qualcuno che vegliava su di noi che ha detto: ' non dovete prendere quel volo'”, ha raccontato la signora Sim al quotidiano inglese Daily Telegraph.
I neo sposi australiani - Sensazioni analoghe devono provarle Simone La Posta e suo marito Juan Jovel, due neo-sposi australiani che erano in Europa in vacanza. La coppia è atterrata a Kuala Lumpur con il volo MH17 24 ore prima della tragedia. E se non fosse stato per un cambio di programma si sarebbe trovata sul velivolo abbattuto. “Inizialmente, il nostro itinerario prevedeva che fossimo su quel volo MH17. Ma abbiamo anticipato temendo che il lunedì, tornando al lavoro, saremmo stati ancora affetti dal fuso orario”, ha detto La Posta. Quando sono arrivati all'aeroporto di Amsterdam, l'aereo era però troppo pieno e sono stati imbarcati solo all'ultimo minuto. Altrimenti, dicono, sarebbero stati costretti a prendere il volo colpito da un missile in Ucraina.
Analoga (buona) sorte è toccata a Mike Bullot, velista neozelandese. E' stato messo in lista di attesa sul volo MH17 del giorno precedente ma ha rischiato fino all'ultimo di slittare al giorno successivo.
Cambio turno - Accanto a coloro che si sono salvati per un soffio ci sono anche quelli che sono andati incontro alla morte proprio in extremis. Tra questi Sanjid Singh, steward della Malaysia Airlines. All'ultimo minuto ha effettuato un cambio con un collega per imbarcarsi sul volo poi abbattuto.
Il destino è stato particolarmente crudele anche con due coniugi australiani, Irene e George Burrows.
La coppia, secondo quanto riporta il quotidiano britannico Independent aveva già perso un figlio (e la moglie di questi) nel volo MH370. Nella tragedia del 17 luglio deve ora piangere anche la nipote acquisita e suo marito che stavano ritornando a casa dopo una vacanza europea.
Ci sono anche queste storie, dal sapore opposto, nella vicenda del Boeing malese abbattuto il 17 luglio nei cieli dell'est dell'Ucraina in cui hanno perso la vita 298 persone, 108 delle quali erano in viaggio verso la conferenza mondiale sull'Aids che si tiene in Australia.
La maggior parte delle vittime, 189, sono olandesi; 44 sono malesi, 27 australiani, 12 indonesiani, 4 tedeschi, 4 belgi, 3 filippini, un canadese e un neozelandese. Sull'aereo erano presenti, secondo l'Onu, 80 bambini.
I sopravvissuti – Tra coloro che possono ringraziare una buona stella per non essere in questa tragica lista ci sono Barry e Izzy Sim, una coppia con un figlio piccolo. Avrebbero dovuto prendere il volo MH17 ma, come racconta la BBC, sono stati costretti a optare per la KLM, per mancanza di posti. E ora non possono che provare sollievo per la fortunata combinazione. “Ci deve essere stato qualcuno che vegliava su di noi che ha detto: ' non dovete prendere quel volo'”, ha raccontato la signora Sim al quotidiano inglese Daily Telegraph.
I neo sposi australiani - Sensazioni analoghe devono provarle Simone La Posta e suo marito Juan Jovel, due neo-sposi australiani che erano in Europa in vacanza. La coppia è atterrata a Kuala Lumpur con il volo MH17 24 ore prima della tragedia. E se non fosse stato per un cambio di programma si sarebbe trovata sul velivolo abbattuto. “Inizialmente, il nostro itinerario prevedeva che fossimo su quel volo MH17. Ma abbiamo anticipato temendo che il lunedì, tornando al lavoro, saremmo stati ancora affetti dal fuso orario”, ha detto La Posta. Quando sono arrivati all'aeroporto di Amsterdam, l'aereo era però troppo pieno e sono stati imbarcati solo all'ultimo minuto. Altrimenti, dicono, sarebbero stati costretti a prendere il volo colpito da un missile in Ucraina.
Analoga (buona) sorte è toccata a Mike Bullot, velista neozelandese. E' stato messo in lista di attesa sul volo MH17 del giorno precedente ma ha rischiato fino all'ultimo di slittare al giorno successivo.
Cambio turno - Accanto a coloro che si sono salvati per un soffio ci sono anche quelli che sono andati incontro alla morte proprio in extremis. Tra questi Sanjid Singh, steward della Malaysia Airlines. All'ultimo minuto ha effettuato un cambio con un collega per imbarcarsi sul volo poi abbattuto.
Il destino è stato particolarmente crudele anche con due coniugi australiani, Irene e George Burrows.
La coppia, secondo quanto riporta il quotidiano britannico Independent aveva già perso un figlio (e la moglie di questi) nel volo MH370. Nella tragedia del 17 luglio deve ora piangere anche la nipote acquisita e suo marito che stavano ritornando a casa dopo una vacanza europea.