Gaza, Hamas nega intesa per un cessate il fuoco con Israele

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(Getty Images)

La notizia, riferita da fonti israeliane, smentita dai palestinesi. La "tregua umanitaria", proposta da Onu e accettata dalle parti, è finita alle 14 italiane. Nuovi colpi di mortaio sarebbero stati sparati dalla striscia. Bimbi uccisi, Peres si scusa

Alle ore 14 in Italia, è finita la tregua umanitaria tra Hamas e Israele, iniziata stamattina alle 9: entrambe le parti hanno accettato una sospensione delle ostilità di cinque ore, richiesta dalle Nazioni Unite per consentire alla popolazione di rifornirsi di vitto e medicine. Dopo circa due ore, secondo Israele, dalla Striscia sarebbero però partiti 3 colpi di mortaio.

Tre bimbi palestinesi uccisi in un raid - Subito dopo la fine della tregua, colpi di mortaio sarebbero stati sparati da Gaza e sono ricominciati i raid israeliani. Secondo Ashraf al-Qudra, portavoce dei servizi di soccorso, "tre bambini palestinesi, tutti della stessa famiglia, sono rimasti uccisi nel pomeriggio in un raid israeliano che ha colpito il centro di Gaza City, nel quartiere di Ashraf".

Hamas smentisce tregua- Intanto continuano i negoziati in Egitto. Fonti israeliane hanno reso noto che vi sarebbe un accordo per un cessate il fuoco omnicomprensivo a Gaza a partire da domani venerdì 18 ma Hamas al momento nega che sia stato raggiunto un accordo per una tregua con Israele.

Bimbi uccisi: le scuse di Peres - Il presidente israeliano uscente, Shimon Peres, ha intanto chiesto scusa ai palestinesi per l'uccisione dei quattro bambini su una spiaggia di Gaza. Intervistato dalla Bbc, Peres si è detto "profondamente dispiaciuto" per le giovani vittime, la cui morte è  stata "conseguenza di un incidente". Peres ha detto che "l'Aeronautica presta la massima attenzione per non colpire i bambini". "I piloti hanno  l'ordine di non condurre raid se vedono un solo bambino. Ma era una zona che avevamo avvertito sarebbe stata bombardata perché c'è una grande concentrazione di armi. E purtroppo (i palestinesi) non tengono lontani i bambini". Israele ha detto di aver aperto un’inchiesta sull’accaduto.

Oltre 220 vittime - Il lancio di razzi di Hamas e i raid israeliani hanno continuato a provocare morti e feriti. L’ultimo bilancio parla di oltre 220 vittime, molte delle quali civili, e 1.685 feriti. Solo ieri i bambini rimasti uccisi sarebbero 6: 4 di questi sono morti mentre giocavano sulla spiaggia nella Striscia di Gaza.

Sale la tensione - L’esercito israeliano, intanto, ha riferito di essere riuscito a sventare l'infiltrazione nel Neghev di una quindicina di miliziani di Hamas armati che "progettavano di attaccare civili che abitano in un kibbutz". Dall'inizio della guerra, secondo Israele, sono stati lanciati da Gaza 1.377 razzi. La spirale del conflitto è peggiorata in pochissimo tempo dal cessate il fuoco proposto dall'Egitto, accettato da Israele e respinto da Hamas, che ha accusato di non essere stata neppure consultata. "Se Hamas non accetterà la proposta egiziana non ci darà altra possibilità che continuare l'operazione militare a Gaza e dare una risposta ancora più forte", ha ammonito il negoziatore capo israeliano Tizpi Livni incontrando il ministro degli Esteri italiano Federica Mogherini.

La mediazione dell'Egitto - L'Egitto del presidente Abdel Fattah al Sisi rimane al momento il crocevia dell'azione diplomatica che sta cercando di rimuovere gli ostacoli ad una tregua. Il presidente palestinese Abu Mazen è al Cairo e vedrà al-Sisi. Abu Mazen - che è a favore di una tregua - incontrerà anche Mussa Abu Marzuk, numero due di Hamas. Contatti tra egiziani e Hamas sono già avvenuti nei giorni scorsi, sempre al Cairo. Ma nella capitale egiziana sarebbe arrivata anche una delegazione israeliana.

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