La 26enne cristiana a cui era stata revocata la condanna a morte per apostasia, era stata bloccata all’aeroporto di Karthoum per un problema nella documentazione. Ora si troverebbe in un luogo sicuro
E’ tornata libera Meriam Yeya Ibrahim, la 26enne cristiana sudanese a cui era stata revocata la condanna a morte per apostasia, ma che era stata di nuovo bloccata all’aeroporto di Karthoum mentre tentava di lasciare il Paese con il marito e i due figli, per un problema nella documentazione.
"I nostri referenti di 'Sudan change now' ci hanno confermato che le autorità sudanesi hanno rilasciato Meriam Yeya Ibrahim Ishag" si legge sulla pagina Facebook di 'Italians for Darfur' . Ora "è stata trasferita in un luogo sicuro dagli stessi Servizi segreti che l'avevano bloccata e sottoposta a un lungo interrogatorio", ha spiegato la presidente dell'Ong Antonella Napoli.
"Anche il dipartimento di Stato Usa – prosegue il post - ha assicurato che le autorità dopo aver sentito Meriam per diverse ore per questioni legate ai loro documenti l'hanno lasciata andare perché non era formalmente in arresto. Sulla vicenda sono intervenute anche altre rappresentanze diplomatiche, tra cui quella italiana che è intervenuta subito dopo il fermo per accertare cosa fosse avvenuto e per velocizzare il suo rilascio".
"I nostri referenti di 'Sudan change now' ci hanno confermato che le autorità sudanesi hanno rilasciato Meriam Yeya Ibrahim Ishag" si legge sulla pagina Facebook di 'Italians for Darfur' . Ora "è stata trasferita in un luogo sicuro dagli stessi Servizi segreti che l'avevano bloccata e sottoposta a un lungo interrogatorio", ha spiegato la presidente dell'Ong Antonella Napoli.
"Anche il dipartimento di Stato Usa – prosegue il post - ha assicurato che le autorità dopo aver sentito Meriam per diverse ore per questioni legate ai loro documenti l'hanno lasciata andare perché non era formalmente in arresto. Sulla vicenda sono intervenute anche altre rappresentanze diplomatiche, tra cui quella italiana che è intervenuta subito dopo il fermo per accertare cosa fosse avvenuto e per velocizzare il suo rilascio".