
La donna, condannata a morte per apostasia e poi liberata, è stata bloccata dai servizi segreti allo scalo di Khartoum per un problema con i documenti. A dirlo Antonella Napoli di Italians for Darfur. La donna dovrebbe però essere rilasciata a breve
#Meriam and Daniel were arrested by NSS from airport. Now them are with lawyers in the security office in Khartoum. pic.twitter.com/6qXWTzwO4R
— Antonella Napoli (@AntonellaNapoli) 24 Giugno 2014
Poche ore dopo la stessa Napoli ha scritto, sempre su Twitter, che Meriam sarebbe stata fermata per dei controlli sui documenti e che dovrebbe essere rilasciata.
#Meriam fermata per dei controlli su documenti all'aeroporto sarà rilasciata a breve. Lo conferma l'ambasciatrice del Sudan in Italia.
— Antonella Napoli (@AntonellaNapoli) 24 Giugno 2014
Il nuovo fermo per un problema procedurale - Fonti dell'ambasciata sudanese in Italia hanno riferito che Meriam sarebbe stata fermata per un problema procedurale. Lei e la sua famiglia, ottenuto il nullaosta per partire, si sarebbero precipitati in aeroporto per lasciare il Paese. Una volta arrivati, la sicurezza avrebbe chiesto a Meriam un documento scritto che attestasse l'annullamento, da parte della Corte d'appello, della sentenza di condanna. A quel punto sarebbero state riscontrate delle incongruenze nella documentazione.
La condanna per apostasia - Meriam, 27 anni, era in carcere da febbraio. Lo scorso 15 maggio era arrivata la condanna all’impiccagione. La sua colpa: aver scelto la religione cristiana pur avendo padre musulmano. All’epoca la donna, già madre, era incinta di 8 mesi. Il 27 maggio, nel carcere della prigione, ha dato alla luce Maya. Per la liberazione di madre e figlia c’erano state mobilitazioni in tutto il mondo. Fino alla recente decisione del tribunale sudanese che, il 23 giugno, ha ordinato la scarcerazione.