Iraq, Obama invia 275 militari. Continua avanzata forze Isis

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Il presidente Usa manda uomini a protezione dell’ambasciata di Baghdad. Gli insorti, intanto, sono sempre più vicini alla capitale. Conquistata la regione strategica di Tallafar, a ovest di Mossul: decine di morti. A Vienna colloqui tra Stati Uniti e Iran

Gli Stati Uniti inviano un’unità speciale dell’esercito in Iraq. Ad annunciarlo, con una lettera al Congresso, il presidente Usa Barack Obama. I 275 militari hanno il compito di proteggere l’ambasciata a Baghdad e gli uomini che vi lavorano. Il personale, precisa Obama, è attrezzato e pronto a combattere e “rimarrà in Iraq fino a quando lo richiederà la situazione di sicurezza”. Il leader Usa, spiega la lettera, ha preso questa decisione per proteggere i suoi connazionali e la misura è stata approvata dal governo iracheno. È la prima volta dai tempi della guerra che la presenza militare americana nel Paese aumenta.

I colloqui con l’Iran - A preoccupare è l’avanzata delle forze dell’Isis, che sono sempre più vicine alla capitale. Obama ha discusso della minaccia jihadista con i suoi consiglieri per la sicurezza. Non solo. Rappresentanti americani, a margine dei colloqui sul programma nucleare a Vienna, hanno parlato della crisi in Iraq con i loro omologhi iraniani.

L’avanzata dell’Isis - Gli insorti, intanto, continuano a conquistare altre zone del Paese. L’Isis si è impadronita della maggior parte della regione strategica di Tallafar, a ovest di Mossul, verso la frontiera con la Siria. Ci sarebbero decine di morti.
Miliziani qaedisti, poi, si sono temporaneamente impadroniti anche di Baaquba, capoluogo della regione orientale di Diyala, a 80 km da Baghdad: sono stati poi respinti dalle forze governative e da milizie locali. Da giorni le forze dell’Isis tentano di penetrare nella regione di Diyala, ricca di risorse petrolifere. Il bilancio provvisorio sarebbe di oltre 40 vittime.

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