Ucraina, accordo a Ginevra: disarmare le forze illegali

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Intesa tra Usa, Russia, Ue e le autorità di Kiev. "Non abbiamo alcun desiderio di inviare truppe" ha assicurato il ministro degli Esteri Lavrov. Obama firma l'invio di aiuti militari logistici "non letali" all'esercito ucraino

Un accordo per "ridurre la tensione" in Ucraina è stato raggiunto al vertice a quattro di Ginevra tra rappresentanti della stessa Kiev, della Russia, degli Stati Uniti e dell'Unione Europea: lo ha annunciato il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, secondo cui l'intesa prevede tra l'altro lo "scioglimento dei gruppi armati illegali" in tutte le regioni ucraine, la "riconsegna" degli edifici governativi occupati, lo "sgombero" di strade e piazze presidiate e una "amnistia per tutti i manifestanti", tranne per coloro che hanno commesso "gravi reati".

Lavrov: non vogliamo inviare truppe a Est - Il ministro degli esteri russo ha assicurato inoltre che Mosca non ha "alcun desiderio di inviare truppe in Ucraina". Parole, queste, che arrivano dopo che in giornata il presidente della Federazione Vladimir Putin aveva dichiarato: "Spero tanto di non dove usare il diritto concessomi dal parlamento di impiegare la forza in Ucraina, spero tanto che la situazione possa essere risolta con mezzi politico-diplomatici". Inoltre, ha proseguito Lavrov, dovrà essere avviato un "dialogo nazionale" nel quale siano coinvolti tutti i "gruppi" e tutte le zone del Paese, e spetterà ai "partiti ucraini" attivarsi per superare l'attuale crisi. Un "ruolo-guida di mediazione" andrà infine assegnato all'Osce, l'Organizzazione per la Cooperazione e la Sicurezza in Europa.

Obama invia aiuti militari 'non letali' ad Ucraina - Malgrado gli spiragli di dialogo registrati a Ginevra sull'Ucraina, Barack Obama però non molla la presa aumentando la sua pressione su Mosca. L'inquilino della Casa Bianca, dopo aver annunciato di avere pronte nuove sanzioni economiche contro il Cremlino, ha firmato l'invio di aiuti militari logistici "non letali" all'Esercito di Kiev. E in un'intervista tv sfida apertamente Vladimir Putin: "La Russia - attacca Obama - non è interessata a qualsiasi tipo di scontro militare visto che è consapevole che le nostre forze convenzionali sono di gran lunga più forti delle loro".
Insomma, se a Ginevra il gruppo di 4, Usa, Russia, Ucraina e Unione Europea, trova un primo accordo sulla fine delle violenze, gli Stati Uniti non ci stanno ad assistere passivamente e alzano la voce nei confronti di Mosca sia sul fronte economico, sia, su quello militare. Il presidente è infatti convinto che, dopo aver invaso la Crimea, Putin stia apertamente aiutando le milizie "quanto meno 'non statali"', come le definisce Obama, in azione in queste ore nella parte meridionale e orientale del Paese.

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