Putin: Crimea da sempre russa. Francia: Mosca sospesa da G8

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Il Cremlino chiede al parlamento di approvare  l'ingresso della penisola nel Paese, ma assicura: "Non vogliamo dividere l'Ucraina, non ci serve". Il ministro francese Fabius: "Ci sarà un incontro di 7 paesi senza la Russia". Ucciso soldato ucraino

Mentre la Russia di Putin dà il via all'annessione della Crimea, dopo il referendum del 16 marzo, la comunità internazionale studia le mosse da prendere per far fronte all'offensiva russa.

Francia: "Russia sospesa dal G8"
- La partecipazione della Russia al G8 è stata sospesa, ha affermato il ministro degli Esteri francese Laurent Fabius in un'intervista e in un tweet. "Per quanto riguarda il G8 come gruppo politico per il dialogo congiunto di tutti i grandi paesi, abbiamo deciso di sospendere la partecipazione della Russia, ci sarà un incontro di sette paesi, senza la Russia", ha affermato Fabius.

Il ministro ha poi sottolineato che l'invito rivolto al presidente russo Vladimir Putin a visitare la Francia a giugno, in occasione delle celebrazioni per il 70esimo anniversario dello sbarco in Normandia, a cui parteciperà anche il presidente americano Barack Obama, rimane in vigore.



Mogherini: "Non è superamento del G8 ma sospensione dei lavori"
-"Si tratta di una sospensione dei lavori nel formato G8, non di un superamento del formato G8. Continuiamo a lavorare perché sia riaffermato" ha poi spiegato così il ministro degli Esteri Federica Mogherini.

Putin: "La Crimea è parte inscindibile della Russia"
- Ma Mosca prosegue dritta per la sua strada. "La Crimea è sempre stata una parte inscindibile dalla Russia" ha detto il capo del Cremlino, Vladimr Putin, intervenendo alla Duma in un discorso alla nazione. Il trasferimento della Crimea all'Ucraina fu frutto di "grosse violazioni" e fu deciso "dietro le quinte" in uno "stato totalitario", "mettendo la gente di fronte al fatto compiuto" ha detto ancora, affermando che "saranno tre le lingue ufficiali della Crimea: russo, ucraino e tataro". Putin però allo stesso tempo ha assicurato: la Russia "non vuole annettere la Crimea, non vogliamo assolutamente dividere l'Ucraina, non ci serve". "La Crimea - ha aggiunto - resterà sempre la casa dei popoli che vi hanno vissuto".
Putin ha inoltre ribadito nel suo discorso al parlamento che quello accaduto a Kiev è stato un "colpo di Stato" di "forze estremiste, ultranazionaliste e antisemite" e che le attuali autorità "non sono legittime".
Il capo del Cremlino ha infine chiesto ai due rami del parlamento di preparare la legge per l'ingresso della Crimea e di Sebastopoli in Russia e di ratificare l'accordo sul loro
ingresso nella federazione russa.

La protesta dell'Occidente
- Dopo il discorso di Putin hanno continuato a susseguirsi le reazioni internazionali.  Il presidente Usa, Barack Obama, ha chiesto ai Paesi del G7 e all'Ue un incontro la prossima settimana all'Aja per affrontare la crisi ucraina. Il cancelliere tedesco Angela Merkel, ha definito l'annessione della Crimea alla Russia come "un'incorporazione" "contraria al diritto internazionale" e il presidente francese, Francois Hollande, ha condannato la decisione del Cremlino e ha avvertito che richiederà "una risposta forte e coordinata" da parte dell'Ue, fin dal Consiglio europeo di giovedì e venerdì a Bruxelles.

Kiev: "Indipendenza della Crimea illegittima"
- Il ministero degli Esteri ucraino intanto ha chiesto alla comunità internazionale di non riconoscere la separatista "Repubblica di Crimea" e l'ormai prossima annessione di questa alla Russia. "Tenuto conto - scrivono da Kiev - che l'indipendenza della Crimea è stata proclamata da un organo illegittimo in seguito a un referendum incostituzionale, il ministero degli Esteri ucraino chiede ai membri della comunità internazionale di astenersi dal riconoscere la Repubblica di Crimea sul piano internazionale".

Casa Bianca: "Da Putin minaccia alla pace" - Duro anche il commento dalla Casa Bianca, con il portavoce Jay Carney, che ha ribadito come "quello che sta facendo Mosca e le decisioni del presidente Putin "sono una minaccia alla pace". "Le sanzioni ai danni dell'economia russa e alla sua moneta sono la risposta a delle
provocazioni - ha continuato -  L'obiettivo della politica Usa è rendere chiaro che nel 2014 questo tipo di azioni non possono essere tollerate dalla comunità internazionale".

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