Ucraina, Mosca minaccia: stop alle ispezioni sull'arsenale

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Sebastopoli, Crimea

Spari di avvertimento contro gli osservatori Osce: ispettori respinti al check-point nel tentativo di entrare in Crimea. A Simferopoli un convoglio di mezzi militari. Renzi sente Obama: Usa e Ue insieme per una soluzione

Il ministro degli Esteri russo Serghej Lavrov tende la mano "ai partner stranieri" e ribadisce che la Russia è "pronta al dialogo aperto" per trovare una risoluzione alla crisi ucraina (le tappe). Nelle stesse ore però Mosca va in pressing sulla comunità internazionale e afferma di voler sospendere le ispezioni sul suo arsenale strategico, compresi i missili nucleari, previste dal trattato Start e dal Documento di Vienna tra i paesi dell'Osce. Fonti del ministero della Difesa russo citate dall'agenzia di stampa Interfax riferiscono infatti che le ispezioni richiedono un livello di fiducia che è stato messo in crisi dai "gesti non amichevoli" e "dalle minacce  prive di fondamento" provenienti dalla Nato e dagli Stati Uniti.

Spari contro osservatori Osce - Intanto, dopo due tentativi andati a vuoto, gli ispettori dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce) sono stati nuovamente respinti al confine della Crimea. Secondo fonti dell'organizzazione, a un check-point di frontiera, controllato da milizie filo-russe, sono stati sparati tre colpi di avvertimento.

Mosca, dal canto suo, ha però chiesto un'inchiesta sui cecchini del Maidan. La situazione resta dunque tesa. E non solo sul fronte diplomatico (le foto i video). Renzi, al telefono con Obama, ha ribadito la forte partnership con gli Usa per la risoluzione della situazione assieme ai partner europei. Stati Uniti e Francia, intanto, pensano di adottare, "in assenza di passi avanti" verso l'uscita dalla crisi in Ucraina, "nuove misure" nei confronti della Russia. Contatti tra i leader che sono avvenuti mentre mezzi russi hanno raggiunto una base militare in Crimea.

Convoglio militare in Crimea - Una colonna motorizzata russa, formata da una cinquantina di camion pesanti con a bordo centinaia di soldati, è infatti entrata nella base di Zuya, località situata a una decina di chilometri da Simferopoli, capitale della Repubblica autonoma ucraina. Lo hanno confermato fonti giornalistiche che hanno assistito all'ingresso, secondo cui il convoglio era scortato da otto mezzi blindati e accompagnato da due ambulanze, alcune auto-cisterne e altri veicoli di supporto. Sarebbe arrivato da est, attraverso la città di Belogorsk.

Donetsk, in piazza per l'annessione - In piazza Lenin a Donetsk, nella russofona Ucraina orientale, si sono ritrovati più di mille manifestanti per chiedere l'annessione alla Russia. Nei giorni scorsi i manifestanti pro-Mosca hanno anche occupato per almeno due volte il palazzo della Regione di Kiev, ma sono stati fatti sgomberare dalla polizia, che ha arrestato più di 70 insorti e il leader dei filorussi, l'autoproclamato 'governatore' di Donetsk Pavel Gubarev.

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