Crimea, soldati russi assaltano base ucraina. Poi il ritiro

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Alla periferia di Sebastopoli militari di Mosca hanno assediato un sito missilistico di Kiev. Il Cremlino boccia le mediazioni di Bruxelles: "Appelli della Ue sono ridicoli". Boicottate le Paralimpiadi. Gazprom minaccia il taglio delle forniture

In un attacco che segna un'escalation nella crisi ucraina, truppe russe hanno tentato un assalto, poco dopo il tramonto, di una base missilistica dell'aeronautica ucraina a Yuharinoy, alla periferia di Sebastopoli in Crimea, sede dell'unità A2355.

Un centinaio i soldati ucraini assediati nella base - I soldati di Mosca, dopo non essere riusciti a conquistare il controllo di tutto il complesso, hanno stretto d'assedio gli edifici in cui sono asserragliati fino a 100 soldati fedeli a Kiev. Le truppe di Mosca, aiutati da cosacchi e forze estremiste locali hanno sfondato i cancelli della base con un camion militare Kamaz. I russi  hanno in un primo tempo chiesto ai soldati di Kiev "di deporre le armi e arrendersi". Dopo un breve assedio, durante il quale in ogni caso non sono stati sparati colpi e nessuno sarebbe rimasto ferito, i militari russi avrebbero deciso di ritirarsi".

Russia: "Ridicoli appelli della Ue" - Nel corso della giornata del 7 marzo intanto si è registrato l'ennesimo duello diplomatico tra Occidente e Russia. Da un lato infatti il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, tende la mano, sostenendo che il governo russo è pronto a trovare un terreno comune di confronto per scongiurare una nuova Guerra Fredda.  Ma poi gela le speranze di una mediazione, sostenendo che "gli appelli dell'Ue fanno ridere", perché Bruxelles, schieratasi a favore di Kiev, non è più credibile come arbitro.

Lavrov avverte Kerry: "Nessun passo affrettato" - Sull'Ucraina resta quindi confermato il gelo tra Russia e Occidente, Usa in primis, dopo il colloquio telefonico nella notte tra Barack Obama e Vladimir Putin Il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavorv, nel corso di una telefonata con l'omologo Usa, John Kerry, ha avvertito Washington di non compiere "passi affrettati e incauti" che potrebbero danneggiare le relazioni tra America e Russia e gli ha anche ricordato che le sanzioni contro Mosca "colpiranno gli Stati uniti come un boomerang".

Gazprom pronta a tagliare i rifornimenti - Intanto Mosca impugna l'arma del gas, minacciando di tagliare le forniture a Kiev. Il colosso russo Gazprom ha avvertito che le interromperà se non verrà saldato il debito da 1,8 miliardi di dollari non verranno pagate le forniture correnti. "C'è il rischio di tornare alla situazione dell'inizio del 2009", ha affermato l'ad Alexiei Miller ricordando che si tratta dell'ultimo giorno per il pagamento delle forniture di febbraio. Sul fronte energetico la Casa Bianca ha gelato le speranze di quanti auspicavano che, la revisione delle legge che vieta l'esportazione di gas statunitense, per allentare la presa della Russia sull'Ucraina e sugli alleati europei, possa avere effetti immediati. Il cambiamento non sarebbe subito efficace anche perché al momento le scorte di gas in Europa e Ucraina sono al di sopra dei livelli abituali. Il tema resta comunque aperto, ha spiegato Josh Earnest, uno dei portavoce.

Occidente boicotta le Paralimpiadi - L'Occidente ha intanto risposto disertando le Paralimpiadi che si sono aperte a Sochi, sul Mar Nero, una nuova vetrina per Putin dopo i Giochi invernali. Gli Stati Uniti, ma anche Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Norvegia e Finlandia hanno fatto sapere che per protesta non invieranno rappresentanti del governo. "L'Italia parteciperà con i propri atleti, con una rappresentanza tecnica e non del governo, così come faranno altri paesi europei e non", ha spiegato il ministro degli Esteri, Federica Mogherini. Putin, da parte sua, aveva lanciato un appello perché le Paralimpiadi restino "fuori dalle vicende politiche". I 23 atleti ucraini hanno deciso di partecipare, anche se alla cerimonia di apertura ha sfilato solo il portabandiera.

Mistero sulle condizioni di salute di Yanukovich - Il presidente della Duma, la camera bassa del Parlamento russo, ha affermato che Mosca "rispetterà la scelta storica della popolazione della Crimea" nel referendum sulla secessione del 16 marzo. Da Mosca è anche rimbalza una indiscrezione di stampa, non confermata, secondo la quale il presidente deposto Viktor Yanukovich sarebbe ricoverato in ospedale in gravi condizioni dopo un infarto.

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