Crimea, il Parlamento vota per l'annessione alla Russia

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Renzi a Bruxelles per il vertice straordinario. Congelati i beni di Yanukovich. Lavrov dopo l'incontro con Kerry: "Nessun accordo". 40 osservatori bloccati al confine con la penisola russofona. LIVEBLOGGING

Non c'è alcun accordo tra Usa e Russia sull'Ucraina. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, dopo l'incontro con il segretario di Stato Usa John Kerry, avvenuto a margine della Conferenza internazionale sulla Libia, alla Farnesina. Nuova battuta d'arresto per il dialogo tra Russia e Usa sulla questione Ucraina, che arriva poche ore dopo che il parlamento della Crimea ha votato all'unanimità a favore dell'annessione alla Russia e il governo locale ha fissato per il 16 marzo il referendum sullo status della regione, in una escalation della crisi nella penisola ucraina del Mar Nero (le tappe della crisi).

Lavrov, "sanzioni Usa non costruttive" - L'improvvisa accelerazione nelle mosse per portare la Crimea - a maggioranza etnica russa e di fatto controllata dalle forze russe - sotto il controllo di Mosca arriva mentre i leader dell'Ue sono riuniti a Bruxelles per un summit di emergenza, nel tentativo di trovare delle vie per far pressione sulla Russia affinché torni sui suoi passi e accetti di mediare. "Porta aperta al dialogo, ma nel vertice si dovrà affrontare anche il capitolo sanzioni" avverte la cancelliera tedesca Angela Merkel. Gli Usa intanto impongono sanzioni: la Casa Bianca ha comunicato che il Dipartimento di Stato imporrà restrizioni sui visti a funzionari e singoli, che si vanno ad aggiungere al diniego dei visti chi è coinvolto nell'abuso dei diritti umani in seguito all'oppressione politica in Ucraina. Dura la reazione di Mosca che, attraverso Lavrov, afferma che le sanzioni varate dagli Usa "accrescono la pressione e non sono costruttive".

Vertice a Bruxelles - La questione Ucraina è da giorni sul tavolo delle diplomazie internazionali. E oggi è la protagonista del vertice straordinario dei 28 leader della Ue riuniti a Bruxelles per trovare una soluzione alla crisi in Ucraina e decidere una risposta alla Russia per l'occupazione 'de facto' della Crimea. Al summit partecipa per l'Italia il presidente del Consiglio Matteo Renzi, al suo esordio sulla scena europea. Prima dell'incontro si è tenuto un pre-vertice tra Renzi, Merkel, Cameron, Hollande e Tusk.
Secondo quanto riferiscono fonti diplomatiche europee i cinque leader avrebbero "coperto ogni possibile opzione" e "scambiato le idee sulle rispettive posizioni" con l'idea principale di "trovare il modo per aiutare l'Ucraina". Nell'incontro si sarebbe parlato anche di possibili "sanzioni politiche" per "spingere verso la de-escalation", nell'ottica di "prendere misure se non ci sono passi avanti".

Osservatori Osce bloccati a ingresso Crimea
- Sul terreno, però, non si evidenzia alcuna evoluzione sostanziale; la tensione resta ancora alta dopo che un rappresentante Onu in Crimea è stato costretto a lasciare il paese e dopo che a Donetsk si sono tenute nuove manifestazioni pro-russe. E, secondo quanto riferisce Ansa, che cita fonti qualificate, gli osservatori dell'Osce che cercavano di raggiungere la Crimea sarebbero stati bloccati a un check point vicino al confine della penisola, non lontano da Kherson. A Simferopoli, invece, alcune attiviste del gruppo Femen sono state arrestate mentre manifestavano contro Putin durante un rally pro-Russia.

Si dimette giornalista di Russia Today - E si è apertamente schierata contro la politica del Cremlino in Ucraina una giornalista statunitense di Russia Today America, emittente finanziata da Mosca, che ha deciso di dimettersi in diretta. Liz Wahl ha detto agli spettatori di non poter più lavorare per il canale tv perché "giustifica" l'operato del presidente Vladimir Putin. La cronista ha raccontato di essere nipote di immigrati fuggiti dall'Ungheria, proprio durante la rivoluzione in epoca sovietica: "Sono orgogliosa di essere americana - ha spiegato - e credo nella diffusione della verità. E' per questo che mi dimetto".

Congelati beni Yanukovich -
Intanto, per sostenere un paese sull'orlo della crisi economica, l'Unione europea si è detta pronta a dare a Kiev un aiuto finanziario per 11 miliardi di euro nei prossimi anni. Nel frattempo ha disposto il congelamento degli asset dell'ex presidente ucraino Viktor Yanukovich e di altri 17 dirigenti, tra cui l'ex primo ministro Mykola Azarov, ritenuti responsabili di violazioni dei diritti umani e di cattiva gestione dei fondi pubblici. Le misure, pubblicate nella gazzetta ufficiale della Ue, si applicano all'intero territorio dell'Unione Europea. La lista include anche l'ex capo dei servizi di sicurezza ucraini e gli ex ministri dell'Interno e della Giustizia.

Crimea, regione strategica per Mosca - La Crimea, penisola sul Mar Nero nel sud-est dell'Ucraina, ha due milioni e mezzo di abitanti di cui il 60% russofoni, contro un 26% di ucraini e un 12% tartari che guardano a Kiev. Si tratta di una regione strategica per Mosca: nel porto di Sebastopoli e' di stanza la Flotta russa nel Mar Nero.

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