Il G20 riunito a Sydney guarda alla crisi nel Paese. Draghi: "Nessun rischio di contagio economico-finanziario per l'Europa". Il commissario Rehn: "Stiamo valutando le necessità di Kiev". Il capo del parlamento Turcinov nominato presidente ad interim
All’indomani della destituzione del presidente Yanukovich, il capo del parlamento ucraino Oleksandr Turcinov è stato nominato nuovo presidente ad interim come previsto dalla Costituzione, secondo cui i poteri presidenziali passano al presidente del parlamento in caso di assenza del capo dello Stato. La decisione è stata comunque votata da 285 deputati (su 450, ma molti parlamentari della maggioranza non sono presenti in aula). Le nuove elezioni presidenziali sono state fissate per il 25 maggio.
Timoshenko: "Non mi candiderò come primo ministro" - La ex primo ministro Iulia Timoshenko, scarcerata ieri 22 febbraio dopo quasi tre anni, invece, fa sapere di non voler correre per il nuovo governo. "Vi chiedo di non considerare la mia candidatura a primo ministro" afferma infatti in un comunicato pubblicato sul sito web del suo partito.
Timoshenko incontrerà"molto presto" la cancelliera tedesca Angela Merkel, con cui ha già avuto una conversazione telefonica. La cancellieria ha esortato la ex pasionaria della rivoluzione francese a "impegnarsi politicamente per tenere insieme il Paese".
Angel Merkel ha poi sentito al telefono Vladimir Putin e i due hanno sottolineato la necessità di "preservare l'integrità territoriale dell'Ucraina".
Fmi e Usa pronti a fornire aiuti - Intanto dal G20 riunito a Sydney arrivano messaggi di preoccupazione e attenzione per la crisi ucraina. Stati Uniti e Fondo monetario internazionale sono pronti ad aiutare l'Ucraina ha detto il ministero del Tesoro americano, Jacob Lew, al termine di una riunione con il ministro delle Finanze russo, Anton Siluanov, tenutosi al G20 di Sydney. Anche l’Unione europea fa sapere il commissario Rehn "sta valutando in queste ore le necessità finanziare del Paese", mentre il presidente della Bce Mario Draghi assicura che "dalla crisi non arriveranno pericoli di contagio economico-finanziario per l'Europa".
Confiscata la villa di Yanukovich - Tra i primi segnali del nuovo corso, la notizia per cui ridiventa di proprietà dello Stato la sfarzosa villa dell'ex presidente ucraino Viktor Yanukovich a Mezhighiria, a circa 20 chilometri da Kiev. La villa di Mezhighiria, lungo le rive del Dnipro, è da tempo un simbolo della corruzione del governo di Yanukovich. Stando ai detrattori, l'ormai ex presidente avrebbe privatizzato una casa all'interno del parco e poi, attraverso una serie di atti governativi, avrebbe affittato l'intera area a due aziende, che hanno demolito gli edifici sovietici per costruirne di nuovi. Dietro queste due aziende ci sarebbe stato però lo stesso Yanukovich.
Timoshenko: "Non mi candiderò come primo ministro" - La ex primo ministro Iulia Timoshenko, scarcerata ieri 22 febbraio dopo quasi tre anni, invece, fa sapere di non voler correre per il nuovo governo. "Vi chiedo di non considerare la mia candidatura a primo ministro" afferma infatti in un comunicato pubblicato sul sito web del suo partito.
Timoshenko incontrerà"molto presto" la cancelliera tedesca Angela Merkel, con cui ha già avuto una conversazione telefonica. La cancellieria ha esortato la ex pasionaria della rivoluzione francese a "impegnarsi politicamente per tenere insieme il Paese".
Angel Merkel ha poi sentito al telefono Vladimir Putin e i due hanno sottolineato la necessità di "preservare l'integrità territoriale dell'Ucraina".
Fmi e Usa pronti a fornire aiuti - Intanto dal G20 riunito a Sydney arrivano messaggi di preoccupazione e attenzione per la crisi ucraina. Stati Uniti e Fondo monetario internazionale sono pronti ad aiutare l'Ucraina ha detto il ministero del Tesoro americano, Jacob Lew, al termine di una riunione con il ministro delle Finanze russo, Anton Siluanov, tenutosi al G20 di Sydney. Anche l’Unione europea fa sapere il commissario Rehn "sta valutando in queste ore le necessità finanziare del Paese", mentre il presidente della Bce Mario Draghi assicura che "dalla crisi non arriveranno pericoli di contagio economico-finanziario per l'Europa".
Confiscata la villa di Yanukovich - Tra i primi segnali del nuovo corso, la notizia per cui ridiventa di proprietà dello Stato la sfarzosa villa dell'ex presidente ucraino Viktor Yanukovich a Mezhighiria, a circa 20 chilometri da Kiev. La villa di Mezhighiria, lungo le rive del Dnipro, è da tempo un simbolo della corruzione del governo di Yanukovich. Stando ai detrattori, l'ormai ex presidente avrebbe privatizzato una casa all'interno del parco e poi, attraverso una serie di atti governativi, avrebbe affittato l'intera area a due aziende, che hanno demolito gli edifici sovietici per costruirne di nuovi. Dietro queste due aziende ci sarebbe stato però lo stesso Yanukovich.