Europa e Asia insieme ospitano quasi due immigrati su tre. Sono 5,7 milioni i nati all'estero presenti in Italia, paese al quinto posto nel Vecchio Continente per numero di "stranieri". INFOGRAFICA E MAPPA
di Giuliana Gambuzza
Una carovana lunga 232 milioni di persone. Tanti sono stati nel 2013 i migranti nel mondo secondo le ultime stime dell'Onu, in aumento del 50,6% rispetto al 1990. È come se gli abitanti di Russia e Turchia si fossero spostati tutti insieme nell'arco di un anno appena. Quanto all'Italia, non si fermano gli sbarchi sulle coste soprattutto di Sicilia e Calabria: sono stati oltre 2.500 gli approdi segnalati dal 27 settembre al 4 ottobre dalle agenzie di stampa. E intanto continua a crescere il bilancio di chi muore prima di toccare la terraferma, annegando con il suo zainetto di foto e speranze, dopo che solo 155 immigrati su 500 sono sopravvissuti a un naufragio vicino a Lampedusa il 3 ottobre.
I migranti nel mondo e in Europa – Le Nazioni Unite, che il 3 e il 4 ottobre si sono riunite nel summit su migrazione e sviluppo internazionale, hanno rivelato che nel 2013 i migranti sono stati 232 milioni in tutto il mondo, il 3,2% della popolazione globale. Ventitré anni fa erano 78 milioni in meno.
Europa e Asia insieme ospitano quasi due immigrati su tre. Anche se è il Nord America ad averne accolti sempre di più e gli Stati Uniti sono in testa alle mete preferite con 45,8 milioni di persone. Segue la Russia, ma a distanza con i suoi 11 milioni, mentre la prima nazione europea è la Germania, che è anche la terza classificata a livello mondiale. Nel complesso, metà dei migranti vive in 10 Paesi.
Quella di un'emorragia da un Sud povero a un Nord ricco, comunque, è un'immagine che rischia di farsi via via più riduttiva. Certo, nelle regioni sviluppate i migranti pesano il 10,8% sulla popolazione totale, contro l'1,6 di quelle in via di sviluppo. E i latino-americani insieme agli asiatici, soprattutto meridionali, formano in assoluto il più grande gruppo di migranti. Ma nel 2013 gli spostamenti dal Sud al Sud risultano diffusi circa quanto quelli diretti al Nord.
Le cifre italiane – Per l'Onu sono 5,7 milioni i nati all'estero presenti nel 2013 in Italia, che si posiziona così al quinto posto in Europa per numero di migranti. Un dato a cui si affianca quello dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, secondo cui sono state circa 30mila le persone sbarcate sulle coste italiane dall'inizio dell'anno. Tra di loro ci sono più 7mila siriani e migliaia di eritrei e somali.
Un morto al giorno tra i migranti – Nei primi nove mesi del 2013 la Marina Militare ha salvato 3.293 immigrati. Il bilancio di chi finisce la sua vita su un barcone o in mare continua comunque ad aggravarsi. L'ultimo naufragio, giovedì 3 ottobre al largo di Lampedusa, ha coinvolto 500 persone: di 213 di loro sono stati ritrovati i corpi, mentre centinaia restano i dispersi.
“Ogni giorno un migrante ha trovato la morte mentre cercava di raggiungere l'Italia e l’Europa”, è stato il commento di Gian Carlo Perego, direttore generale della fondazione Migrantes, all'altro recente bollettino di 13 annegati sulle coste ragusane. E la stima rischia di essere ottimistica: secondo Fortress Europe, dal 1994 nel solo canale di Sicilia ci sono state 6.200 vittime, di cui oltre la metà scomparse. Il 2011 è stato l'anno peggiore, con una media giornaliera di 5 tra morti e dispersi. Mentre se si considera tutto il Mediterraneo, come fa l'Organizzazione internazionale delle migrazioni, i morti salgono a 25mila. Esclusi quelli che il mare ha inghiottito in silenzio.
Una carovana lunga 232 milioni di persone. Tanti sono stati nel 2013 i migranti nel mondo secondo le ultime stime dell'Onu, in aumento del 50,6% rispetto al 1990. È come se gli abitanti di Russia e Turchia si fossero spostati tutti insieme nell'arco di un anno appena. Quanto all'Italia, non si fermano gli sbarchi sulle coste soprattutto di Sicilia e Calabria: sono stati oltre 2.500 gli approdi segnalati dal 27 settembre al 4 ottobre dalle agenzie di stampa. E intanto continua a crescere il bilancio di chi muore prima di toccare la terraferma, annegando con il suo zainetto di foto e speranze, dopo che solo 155 immigrati su 500 sono sopravvissuti a un naufragio vicino a Lampedusa il 3 ottobre.
I migranti nel mondo e in Europa – Le Nazioni Unite, che il 3 e il 4 ottobre si sono riunite nel summit su migrazione e sviluppo internazionale, hanno rivelato che nel 2013 i migranti sono stati 232 milioni in tutto il mondo, il 3,2% della popolazione globale. Ventitré anni fa erano 78 milioni in meno.
Europa e Asia insieme ospitano quasi due immigrati su tre. Anche se è il Nord America ad averne accolti sempre di più e gli Stati Uniti sono in testa alle mete preferite con 45,8 milioni di persone. Segue la Russia, ma a distanza con i suoi 11 milioni, mentre la prima nazione europea è la Germania, che è anche la terza classificata a livello mondiale. Nel complesso, metà dei migranti vive in 10 Paesi.
Quella di un'emorragia da un Sud povero a un Nord ricco, comunque, è un'immagine che rischia di farsi via via più riduttiva. Certo, nelle regioni sviluppate i migranti pesano il 10,8% sulla popolazione totale, contro l'1,6 di quelle in via di sviluppo. E i latino-americani insieme agli asiatici, soprattutto meridionali, formano in assoluto il più grande gruppo di migranti. Ma nel 2013 gli spostamenti dal Sud al Sud risultano diffusi circa quanto quelli diretti al Nord.
Le cifre italiane – Per l'Onu sono 5,7 milioni i nati all'estero presenti nel 2013 in Italia, che si posiziona così al quinto posto in Europa per numero di migranti. Un dato a cui si affianca quello dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, secondo cui sono state circa 30mila le persone sbarcate sulle coste italiane dall'inizio dell'anno. Tra di loro ci sono più 7mila siriani e migliaia di eritrei e somali.
Un morto al giorno tra i migranti – Nei primi nove mesi del 2013 la Marina Militare ha salvato 3.293 immigrati. Il bilancio di chi finisce la sua vita su un barcone o in mare continua comunque ad aggravarsi. L'ultimo naufragio, giovedì 3 ottobre al largo di Lampedusa, ha coinvolto 500 persone: di 213 di loro sono stati ritrovati i corpi, mentre centinaia restano i dispersi.
“Ogni giorno un migrante ha trovato la morte mentre cercava di raggiungere l'Italia e l’Europa”, è stato il commento di Gian Carlo Perego, direttore generale della fondazione Migrantes, all'altro recente bollettino di 13 annegati sulle coste ragusane. E la stima rischia di essere ottimistica: secondo Fortress Europe, dal 1994 nel solo canale di Sicilia ci sono state 6.200 vittime, di cui oltre la metà scomparse. Il 2011 è stato l'anno peggiore, con una media giornaliera di 5 tra morti e dispersi. Mentre se si considera tutto il Mediterraneo, come fa l'Organizzazione internazionale delle migrazioni, i morti salgono a 25mila. Esclusi quelli che il mare ha inghiottito in silenzio.