Kenya, il governo: tutti liberi gli ostaggi del Westgate

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Fumo dal centro commerciale sotto assedio (Credits: Getty Images)

Dopo 3 giorni di assedio, le forze di sicurezza hanno liberato il centro commerciale di Nairobi preso d'assalto dai terroristi. Spari ed esplosioni sono andati avanti per ore, tre i miliziani uccisi. Pubblicata sul web una lista dei presunti assalitori

Dopo tre giorni di assedio dei terroristi islamici Shabaab al lussuoso centro commerciale di Nairobi - con un tragico bilancio di almeno 62 morti, 63 dispersi e circa 200 feriti secondo la Croce Rossa locale - le forze di sicurezza kenyote hanno sgominato i terroristi con un blitz andato avanti per tutta la giornata di lunedì 23 settembre. In serata il governo ha fatto infatti sapere che tutti gli ostaggi siano stati liberati e il centro commerciale Westgate è stato "ripulito" dalle forze speciali, senza incontrare "resistenza".

Tre miliziani uccisi - L'assalto dell'esercito kenyota per stanare i terroristi era scattato all'alba. Spari ed esplosioni sono andati avanti per tutto il giorno: tre miliziani sono stati uccisi, ha riferito la sicurezza, aggiungendo che almeno una decina di persone "sospette" sono state arrestate. Nel tardo pomeriggio le forze di sicurezza avevano assicurato di avere preso il controllo di "tutti i piani dell'edificio e che i terroristi non possono scappare" mentre fonti governative avevano assicurato che "quasi tutte" le persone sequestrate erano state liberate. L'operazione sta "per finire" aveva annunciato il ministro dell'Interno kenyota Ole Lenlu.

Spari ed esplosioni - Nel corso della giornata, la televisione nazionale ha trasmesso immagini dell'assedio e ha mostrato soldati in tuta mimetica correre intorno all'edificio. Giornalisti e operatori erano già stati fatti allontanare in precedenza e soltanto al personale sanitario è stato consentito rimanere vicino al Westgate. Le raffiche dei mitra si sono succedute per ore mentre dall'edificio si levava un'enorme colonna di fumo nero (incerta la causa, ma secondo il governo, il fuoco è stato appiccato volutamente dai terroristi per distrarre l'attenzione delle forze di sicurezza). 

Il racconto di un testimone - Elijah Kamau, un testimone citato dai media britannici, ha raccontato che il commando di terroristi ha "lasciato andare i musulmani e aperto il fuoco contro i non-musulmani". Secondo altre testimonianze, chi tentava di uscire dal complesso è stato sottoposto a una sorta di test per provare la propria fede islamica, anche recitando preghiere musulmane. Tra le vittime, secondo quanto riferito dal Foreign Office, ci sono quattro cittadini britannici.

La composizione del commando - Nessuna certezza sulla composizione del commando. Alla Bbc un sedicente portavoce dei fondamentalisti somali ha escluso la presenza di "americani o britannici". L'uomo, che si fa chiamare "Abu Omar", ha smentito anche la presenza della "vedova bianca" nel gruppo, Samantha Lewthwaite. La Lewthwaite, 29 anni, di origini britanniche, è la vedova di Germaine Lindsey, uno dei kamikaze dell'attentato alla metro di Londra del luglio 2005 in cui vennero uccise 52 persone. Madre di tre figli, ricercata per complicità negli episodi di Londra, è sospettata di aver partecipato in prima persona all'attentato del giugno 2012 in un locale di Mombasa, in Kenya, cha ha provocato tre morti e 25 feriti.
Secondo uno degli account Twitter dei terroristi somali prima che venisse oscurato, invece, il commando sarebbe composto da almeno 17 membri. Tutti hanno nomi apparentemente africani o arabi ma 12 risiedono in Paesi occidentali: sei negli Usa, due in Svezia, rispettivamente, uno in Canada, Gran Bretagna, Finlandia e uno dal Daghestan russo.
Gli assalitori sarebbero stati soltanto uomini, ma alcuni avrebbero indossato vestiti femminili.

Le vittime sarebbero 62
-  Secondo l'ultimo bilancio della Croce Rossa kenyota sono 62 le vittime finora registrate nell'attacco. L'errore nel dato precedente, 69, - ha spiegato l'organizzazione in un tweet - è stato causato da un doppio conteggio di alcune persone decedute che, nelle ore concitate dell'attacco, sono state spostate da un obitorio all'altro.

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