Siria, gli Usa: "Valutiamo una reazione appropriata"

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E' durata solo 45 minuti la nuova riunione al Palazzo di vetro. L'ambasciatrice americana: "Il regime dev'essere messo davanti alle sue responsabilità". Hollande e Merkel cauti sull'intervento, mentre Londra preme. Sabato il rapporto degli ispettori Onu

"Gli Usa stanno valutando una reazione appropriata. Il regime siriano deve esser messo di fronte alle sue responsabilità, cosa che il Consiglio di Sicurezza si è rifiutato di fare negli ultimi due anni". Così, su Twitter, l'ambasciatrice americana all'Onu Samantha Power, dopo la nuova riunione del Consiglio di sicurezza che si è tenuta nella serata di giovedì 29 agosto su richiesta della Russia. Il vertice è durato solo 45 minuti e nessuna dichiarazione è stata rilasciata dagli ambasciatori al termine dell'incontro.

Obama: "Non sarà un altro Iraq"
- Per quanto riguarda la posizione degli Usa, Obama aveva fatto sapere in giornata di non aver ancora deciso, ma ha assicurato: ''Non vogliamo un altro Iraq''. Il governo americano ha inoltre annunciato che nelle prossime ore presenterà un report della propria intelligence.

Cameron: "Con forte opposizione Onu attacco impensabile" - A fianco degli Usa, la Gran Bretagna, che resta in prima fila tra i più convinti assertori dell'intervento: secondo un documento dell'esecutivo, un'azione militare sarebbe ''giustificabile legalmente'' su ''basi umanitarie'' anche senza Onu. Nel corso del dibattito alla Camera dei Comuni, durante il quale il Partito laburista si è detto contrario a un intervento, lo stesso Cameron ha però sottolineato che di fronte a una forte opposizione del Consiglio di sicurezza dell'Onu un attacco sarebbe impensabile, anche se ha precisato come le prove dell'uso di armi chimiche siano "sotto i nostri occhi".

Ispettori Onu rientreranno dalla Siria sabato - E mentre l'Iran minaccia Israele in caso di attacco a Damasco, Germania e Francia, dal canto loro, si sono dette d'accordo sul fatto che serve una "reazione" a "una violazione del diritto internazionale" che "non può rimanere" senza risposta.
Risposte che potrebbero arrivare dagli ispettori Onu. Il segretario generale Ban Ki-Moon ha reso noto i delegati impegnati nell'indagine sull'impiego di armi chimiche in Siria lasciaranno il Paese sabato, per poi fare rapporto non appena avranno lasciato il Paese.

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