Nei giorni in cui si festeggia l'Eid al Fitr, la fine del mese di Ramadan, dieci esplosioni in diversi quartieri sciiti hanno causato almeno 64 vittime e 200 feriti. Colpiti mercati, vie dello shopping e un parco giochi nella capitale e a Tuz Khurmato
L'Iraq precipita di nuovo nel tunnel della violenza. Mentre nel Paese si festeggia l'Eid al Fitr, la fine del mese di digiuno del Ramadan, una serie di attentati ha causato decine di vittime. Alcune autobomba, dieci secondo le agenzie di stampa, sono esplose in sequenza in diverse aree a Baghdad e a Tuz Khurmato, città a 170 km a nord-est dalla capitale. Il decimo ordigno è esploso in un parco giochi affollato da bambini e genitori nel quartiere di Kadhimiya, nella zona settentrionale della città. Le fonti hanno detto che numerosi bambini sono morti o sono rimasti feriti.
Fonti mediche e della polizia irachena hanno reso noto che le persone morte nelle esplosioni sono almeno 64. I feriti sarebbero almeno 200. In particolare, sono state colpite affollate vie dello shopping e mercati, in quartieri abitati prevalentemente da sciiti. L'ultima ondata di attentati nella capitale risale solo a pochi giorni fa: il 6 agosto c'erano stati 50 morti e decine di feriti.
Violenza senza fine - Il Ramadan del 2013 sarà ricordato come uno dei più sanguinosi. Le autorità dicono che solo nell'ultimo mese sono state ammazzate 800 persone, dopo che luglio aveva chiuso con oltre mille morti, il numero più alto da cinque anni a questa parte. Dalla fine dello scorso anno le violenze interconfessionali tra sunniti e sciiti hanno fatto ripiombare il Paese nel periodo peggiore. In particolare le violenze colpiscono gli sciiti, che guidano il Paese e ne sono maggioranza numerica, dopo essere stati per decenni sotto il giogo sunnita durante il regime di Saddam Hussein.
Fonti mediche e della polizia irachena hanno reso noto che le persone morte nelle esplosioni sono almeno 64. I feriti sarebbero almeno 200. In particolare, sono state colpite affollate vie dello shopping e mercati, in quartieri abitati prevalentemente da sciiti. L'ultima ondata di attentati nella capitale risale solo a pochi giorni fa: il 6 agosto c'erano stati 50 morti e decine di feriti.
Violenza senza fine - Il Ramadan del 2013 sarà ricordato come uno dei più sanguinosi. Le autorità dicono che solo nell'ultimo mese sono state ammazzate 800 persone, dopo che luglio aveva chiuso con oltre mille morti, il numero più alto da cinque anni a questa parte. Dalla fine dello scorso anno le violenze interconfessionali tra sunniti e sciiti hanno fatto ripiombare il Paese nel periodo peggiore. In particolare le violenze colpiscono gli sciiti, che guidano il Paese e ne sono maggioranza numerica, dopo essere stati per decenni sotto il giogo sunnita durante il regime di Saddam Hussein.