L'appello del segretario generale dell'Onu: "I leader di ogni parte politica facciano tutto il possibile". Intanto, proseguono le manifestazioni al Cairo e l'ex capo degli 007 annuncia: "Entro 24 ore le piazze saranno sgomberate"
Nuove proteste e manifestazioni scuotono l'Egitto, mentre nella polveriera del Sinai un raid aereo, probabilmente di un drone, ha ucciso almeno 5 miliziani integralisti che "erano pronti a lanciare razzi contro Israele".
Ancora poco chiara la dinamica: secondo alcune fonti la paternità del bombardamento è di Israele che nei giorni scorsi ha chiuso l'aeroporto di Eilat, nei pressi del confine, dopo informazioni rimbalzate dall'intelligence egiziana su una minaccia terroristica.
Secondo altre fonti è invece l'esercito egiziano ad aver colpito. Una terza versione, che forse si avvicina di più alla realtà, e che un drone israeliano si sia levato in volo con l'assenso dei militari del Cairo. Fonti d'intelligence ipotizzano che i miliziani islamici nel nord del Sinai siano in possesso di temibili missili portatili tipo Stinger, capaci di abbattere un aereo di linea.
L'appello di Ban Ki-moon - Intanto il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, ha rivolto un appello ai leader egiziani, "sia quelli in posizione di potere che quelli che protestano nelle strade", ad "evitare la strada della violenza" per "evitare altre perdite di vite umane". "La principale preoccupazione del segretario generale - ha detto il portavoce di Ban - è che tutti i leader dell'Egitto, di tutte le parti, esercitino la loro leadership e la loro responsabilità per fare tutto il possibile".
Piazze sgomberate a breve - Secondo il generale Sarwat Gouda, ex comandate dei servizi segreti egiziani citato dal quotidiano al Masry Alyom, inizierà entro le prossime 24 ore l'operazione per sgomberare piazza Rabaa e Nahda, occupate dai sostenitori pro-Morsi. "L'operazione si divederà in due fasi: prima la rimozione delle barricate poi lo sgombero", ha affermato Gouda, che stima come ''il 50% dei dimostranti si darà alla fuga dopo l'inizio dell'operazione''.
Ancora poco chiara la dinamica: secondo alcune fonti la paternità del bombardamento è di Israele che nei giorni scorsi ha chiuso l'aeroporto di Eilat, nei pressi del confine, dopo informazioni rimbalzate dall'intelligence egiziana su una minaccia terroristica.
Secondo altre fonti è invece l'esercito egiziano ad aver colpito. Una terza versione, che forse si avvicina di più alla realtà, e che un drone israeliano si sia levato in volo con l'assenso dei militari del Cairo. Fonti d'intelligence ipotizzano che i miliziani islamici nel nord del Sinai siano in possesso di temibili missili portatili tipo Stinger, capaci di abbattere un aereo di linea.
L'appello di Ban Ki-moon - Intanto il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, ha rivolto un appello ai leader egiziani, "sia quelli in posizione di potere che quelli che protestano nelle strade", ad "evitare la strada della violenza" per "evitare altre perdite di vite umane". "La principale preoccupazione del segretario generale - ha detto il portavoce di Ban - è che tutti i leader dell'Egitto, di tutte le parti, esercitino la loro leadership e la loro responsabilità per fare tutto il possibile".
Piazze sgomberate a breve - Secondo il generale Sarwat Gouda, ex comandate dei servizi segreti egiziani citato dal quotidiano al Masry Alyom, inizierà entro le prossime 24 ore l'operazione per sgomberare piazza Rabaa e Nahda, occupate dai sostenitori pro-Morsi. "L'operazione si divederà in due fasi: prima la rimozione delle barricate poi lo sgombero", ha affermato Gouda, che stima come ''il 50% dei dimostranti si darà alla fuga dopo l'inizio dell'operazione''.